Il Commissario unico dei tre Irccs romani ha predisposto il Regolamento di Organizzazione e Funzionamento che, secondo gli indirizzi della Regione, dovrà accompagnare la “fusione” gestionale, amministrativa e sanitaria dei tre storici ospedali. Ma le direzioni scientifiche resteranno tre, per garantire il mantenimento delle diverse mission specialistiche. IL DOCUMENTO.
Si chiama ROF, che sta per Regolamento di Organizzazione e Funzionamento e, se approvato, cambierà per sempre i destini di tre grandi realtà ospedaliere storiche di Roma: il San Gallicano, il Regina Elena e lo Spallanzani.
Un progetto che per il momento sta suscitando un forte allarme tra i medici che ne temono l’impatto sulle strutture ma anche la perdita di autonomia e prestigio dei Irccs. La “grana” è nelle mani del commissario unico dei tre istituti, l’ex presidente di Fiaso, Valerio Fabio Alberti che ha predisposto il documento per dare seguito a quanto stabilito dai Programmi Operativi per gli anni 2013 – 2015 della Regione Lazio che hanno previsto, nell’ambito delle principali operazioni sulla rete di offerta sanitaria, l’accorpamento degli IRCCS “IRE – ISG (IFO)” con l’IRCCS “ Lazzaro Spallanzani” (INMI) e la conseguente istituzione di una unica Direzione Generale, Sanitaria ed Amministrativa mantenendo separate le tre Direzioni Scientifiche al fine del mantenimento della specificità degli stessi.
Successivamente, la Regione Lazio ha ritenuto opportuno – si legge nella premessa al ROF -, nelle more del processo di accorpamento ancora in fase istruttoria, prevedere la redazione di due Piani Strategici distinti e di due Atti Aziendali distinti per gli IRCCS “IRE – ISG” e “L. Spallanzani”. Alla luce di quanto appena evidenziato, le proposte di Piano Strategico e di Atto Aziendale sono state pertanto redatte singolarmente, secondo i seguenti criteri:
- Per i Piani Strategici viene contemplata una riflessione sulla prospettiva di accorpamento;
- Per gli Atti Aziendali, si procederà attivando tra i due Istituti modalità di integrazione “tradizionali”, quali dipartimenti interaziendali e/o Convenzioni, tenuto conto che le proposte operative devono, da un lato prefigurare organizzazioni che funzionino autonomamente (IFO e INMI), dall‟altro non favorire la duplicazione di strutture complesse; Quanto sopra in piena coerenza con la individuazione di un unico Direttore Sanitario ed Amministrativo per i due Istituti IFO e INMI.
“Ferma restando l’autonomia, l’indipendenza e l’immagine individuale dei singoli Istituti, gli interventi proposti – si legge ancora nel ROF – prevedono di conseguire un ulteriore progresso nelle specifiche discipline, consolidandone la competitività a livello nazionale e alimentando la propensione all’eccellenza”.
“La proposta è finalizzata non solo ad una tenuta quali-quantitativa degli IRCCS – si legge ancora – ma anche ad un lavoro di rilancio e sviluppo di un Polo Scientifico Regionale perseguendo la sostenibilità economica e il tendenziale equilibrio di bilancio”. “Parallelamente alle linee di ricerca, gli Istituti svilupperanno i processi assistenziali organizzati secondo i principi dei Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali dei pazienti (PDTA). Al conseguimento di questo risultato – conclude la premessa al ROF – concorreranno Strutture Complesse e Semplici, con l’obiettivo della massima efficacia nel processo di cura. A tal fine saranno sviluppati modelli organizzativi funzionali (UNIT), che costituiscono uno strumento operativo per realizzare aggregazioni professionali focalizzate sul trattamento di pazienti con quadri morbosi che coinvolgano singoli organi o apparati privilegiando i maggiori “big killers” oncologici che interessano la mammella, il polmone, la prostata, il colon-retto e il pancreas”. (Fonte: Quotidiano Sanità)