Asl RmF: chiarimenti sul Ruolo Unico della Medicina Generale

Print Friendly

Il 24 marzo scorso, in occasione della riunione del Comitato Aziendale per la Medicina Generale, è stato approvato il modello attuativo della Casa della Salute della ASL RMF distretto F2 di Ladispoli – Cerveteri.

Il documento, esaminato e discusso con la più ampia condivisione delle sigle sindacali rappresentate, ha evidenziato l’elevato livello di sensibiltà dell’Azienda alla tematica dell’interazione organizzativa, funzionale e contrattuale dei vari professionisti operanti nell’ambito della medicina territoriale, con particolare riguardo ai Medici di Medicina Generale nei loro rapporti con gli Specialisti Ambulatoriali e i Pediatri di Libera scelta.

Sebbene il termine “ruolo unico”, a cui ho fatto riferimento nel precedente comunicato, possa sembrare una eccessiva spinta in avanti rispetto alle trattative in essere sul rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale di categoria, di fatto, indica che la via dell’integrazione organizzativa si sviluppa in modo parallelo a quella del completamento professionale dei singoli medici.

Il ruolo unico, espressione ormai in uso nel lessico sindacale e suggerito come obiettivo dalla Legge Balduzzi, al momento non ha quel valore giuridico che solo la firma di un ACN può conferire, nè può scaturire da una semplice negoziazione decentrata, ma emerge come ineludibile tema di confronto nelle varie sedi istituzionali e rappresenta al meglio la sintassi delle sinergie professionali e contrattuali. Se in tutto questo lo SMI Lazio, precorrendo i tempi, può vedersi riconosciuta una colpa è nell’aver da sempre affermato in modo chiaro ed esaustivo, soprattutto a livello aziendale, che questi principi possono essere raggiunti in base alle normative vigenti, senza dover necessariamente attendere istituti contrattuali nuovi o più complessi.

Ermanno De Fazi, responsabile aziendale SMI – Area Convenzionata