“Mai come sotto l’era Zingaretti la Regione Lazio ha plasmato la sanità a uso e consumo delle logiche di partito, facendone un mero strumento di propaganda per sistemare amici di amici, spesso incompetenti e inconferibili, in posti di responsabilità. Lo sanno bene coloro che in quanto a servizio sanitario dipendono dalla Asl Roma G e che quotidianamente si scontrano con una realtà in sofferenza e aggravata da una spietata Spending Review e un Piano di Riordino della Rete Ospedaliera confusionario e inefficiente, che ha colpito in particolare l’organizzazione e l’assistenza dei centri di senologia e della Rete Oncologica per la gestione del tumore della mammella nel Lazio, il cui Decreto del commissario Zingaretti è stato in questi giorni oggetto di ricorso al Tar da parte di associazioni di donne operate, personale e operatori sanitari e del sindacato Fials. Un territorio vasto quello della Asl Rm G che comprende i distretti di Monterotondo, Tivoli, Subiaco, Palestrina, Colleferro e Guidonia, con circa 476.600 abitanti, inclusi i residenti del comune di Paolmbara Sabina ultimamente alle prese con l’assurdo progetto voluto da Zingaretti di fare dell’Ospedale SS Salvatore una Rems, a pochi metri da una scuola per l’infanzia” lo dichiara il consigliere regionale del Lazio e membro della Commissione Salute, Fabrizio Santori, in merito al vaglio da parte della commissione competente dell’atto aziendale della Asl Roma G.
“Qualsiasi Atto aziendale approvato dal Presidente Zingaretti è ormai sotto scacco del Tar che, con la recente sospensiva n.01187/2015, a seguito del ricorso presentato dai comuni di Bracciano Trevignano Romano e Manziana, ha già frenato il Riordino della Rete Ospedaliera senza dimenticare la sospensiva sulla Rete per la centralizzazione dei laboratori d’analisi. L’invadenza delle dinamiche politiche manovrate dal Presidente Zingaretti hanno avuto come unica conseguenza il peggioramento dei servizi ospedalieri, lo sperpero di risorse pubbliche e danni incalcolabili in termini occupazionale e sociale, in piena contraddizione con le indicazioni nazionali ed europee in materia. Lo screening per la prevenzione del tumore alla mammella costituisce un Livello Essenziale di Assistenza e contrasteremo ogni umiliazione e mercificazione dei cittadini che necessitano di monitoraggi e cure preventive per avere salva la vita”, conclude Santori. (Fonte: Online News)