No al licenziamento del 50% dei medici precari
Federazione veterinari e medici (Sivemp e SMI Lazio), insieme agli altri sindacati della dirigenza medica e sanitaria, ha proclamato lo stato di agitazione per il grave atto della Regione Lazio che da indicazione ai Direttori generali delle ASL di licenziare indiscriminatamente il 50% dei medici a contratto atipico.
Il tutto accade, incredibilmente, mentre sono in corso gli incontri per definire un percorso di stabilizzazione dei medici precari che garantiscono il funzionamento dei servizi sanitari essenziali, comprese le urgenze nei pronto soccorso.
Roma 2/2/2011
Le OO.SS. della Dirigenza Medica-Veterinaria e STPA del Lazio hanno constatato l’inaspettato e incredibile voltafaccia della delegazione di parte pubblica regionale che, mentre dava ampie rassicurazioni al tavolo negoziale sulla proroga degli incarichi dei precari che concorrono a salvaguardare i servizi di emergenza e il rispetto dei LEA, contemporaneamente dava disposizioni alle AASSLL per il taglio indiscriminato di personale Medico e Sanitario, contravvenendo, oltre agli impegni presi con le OO.SS. anche alla assicurazione data in campagna elettorale a tutti i precari. Intanto si dà fiato e fondi ad operazioni demagogiche di sapore elettoralistico come “Porte Aperte”, prive di effetti sullo stato di salute dei cittadini, e si spendono denari per esternalizzazioni di servizi diagnostici essenziali e concorsi per dirigenti amministrativi presso Giunta e Consiglio Regionale.
Valutata l’impossibilità di mantenere corrette e democratiche relazioni sindacali le OO.SS. proclamano l’immediato stato di agitazione riservandosi ulteriori azioni legali e sindacali fino allo sciopero generale della categoria.
Denunciano, nel contempo, all’opinione pubblica, il grave atto che ha assunto unilateralmente l’amministrazione regionale che determinerà una drastica, immediata e pericolosa riduzione dei servizi essenziali a garantire l’emergenza e le prestazioni sanitarie ai cittadini, già gravati da una pesantissima addizionale irpef causata dal protrarsi di anni di malgoverno della regione Lazio.
Valutata l’impossibilità di mantenere corrette e democratiche relazioni sindacali le OO.SS. proclamano l’immediato stato di agitazione riservandosi ulteriori azioni legali e sindacali fino allo sciopero generale della categoria.
Denunciano, nel contempo, all’opinione pubblica, il grave atto che ha assunto unilateralmente l’amministrazione regionale che determinerà una drastica, immediata e pericolosa riduzione dei servizi essenziali a garantire l’emergenza e le prestazioni sanitarie ai cittadini, già gravati da una pesantissima addizionale irpef causata dal protrarsi di anni di malgoverno della regione Lazio.
Firmato dai segretari regionali dei sindacati della dirigenza medica e sanitaria