SMI :trattative sul precariato medico

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Riceviamo e pubblichiamo dal nostro Segretario Regionale Gianmarco Polselli

Trattative sul precariato medico

10/2/2011

Dopo la circolare del 8/1/2011, in cui la regione Lazio ha precisato che la riduzione del 50% dei fondi per i contratti di collaborazione deve intendersi subordinata al mantenimento del livelli essenziali di assistenza, sono riprese  le trattative sul precariato medico. Nell’ultimo incontro del 10/2/2011 è stato ribadito che molti reparti ospedalieri e servizi essenziali, tra cui quelli di emergenza, sono letteralmente tenuti in vita da medici che pur avendo vinto un concorso pubblico si vedono rinnovato il contratto anno per anno, con un senso di provvisorietà e di incertezza per il proprio futuro. In altre situazioni il quadro è anche peggiore; contratti a tempo determinato su posti vacanti o contratti di collaborazione o a progetto, servono per completare organici che altrimenti tra pensionamenti, sempre più frequenti, e vuoti cronici nelle file dei dirigenti medici impedirebbero di garantire i servizi sanitari per i cittadini della regione.

Di fronte a questa situazione drammatica che, a seguito della chiusura di presidi e ospedali, porta ad una pressione sempre maggiore sui pronto soccorso, sui servizi di emergenza e sui reparti degli ospedali pubblici, ancora non è chiaro quanti medici e quanti operatori siano necessari per garantire la salute nel Lazio, che si trova ancora sotto le forche caudine del Piano di rientro.

Per questi motivi FVM (SIVEMP e SMI Lazio) insieme agli altri sindacati della dirigenza medica e sanitaria ha nuovamente richiesto che la regione renda pubblici i dati del personale precario per ASL e Azienda Ospedaliera, ha inoltre richiesto un percorso chiaro e certo per evitare il collasso del sistema così definito:

  • l’assunzione a tempo indeterminato dei medici vincitori di concorso su posto vacante, entro 45 giorni visto che alcuni di questi svolgono attività da anni;
  • l’attivazione del bando di concorso per i posti ricoperti da medici a tempo determinato, che occupano un posto ed una funzione indispensabili per il funzionamento dei servizi necessari a garantire il livelli essenziali di assistenza (LEA) ospedalieri e territoriali
  • il passaggio a tempo determinato dei medici a rapporto di collaborazione coordinata (co.co.co) che impropriamente sono stati utilizzati per funzioni assistenziali di routine, con turnazioni per guardie notturne e festive e orario di servizio analogo ai medici a tempo indeterminato. Questa soluzione permetterà di avere un percorso comune per tutti i medici a contratto precario in attesa dei bandi di concorso per le diverse specialità, che porteranno ad una definitiva riorganizzazione del settore sanitario.
FVM ritiene che questo sia un momento molto delicato per la tenuta di tutto il sistema sanitario regionale e che la scure del governo centrale rischi di fare vittime oltre che tra i medici anche tra i cittadini che impropriamente potrebbero pagare il deficit creato da incapacità politico-organizzative e dalla concezione affaristica della sanità.

Dobbiamo ricordarci che i medici sono al centro del sistema sanitario e non solo dei prestatori d’opera occasionale, come qualcuno sembra ritenere. La regione Lazio ha l’occasione per dimostrare che “ha a cuore” i cittadini del Lazio, tenendo aperti i servizi sanitari e garantendo che in essi troveranno un medico ad assisterli e curarli.

                                                                                                                             Gian Marco Polselli

Segretario SMI Lazio