Università, il caso di Enna: Lo Smi fa un appello ai Ministeri competenti. Si impedisca questa operazione

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“No a “raggiri” del numero chiuso in Medicina, attraverso succursali di facoltà straniere nel nostro Paese. Si tutelino i futuri studenti medici”. 

Dura presa di posizione del Sindacato dei Medici Italiani sul caso dell’ipotizzata apertura di una facoltà di medicina a Enna, da parte di un’università straniera. Per Pina Onotri, segretario generale Smi, «questa vicenda è grottesca: non sono chiari i fatti, ma se fosse confermato il progetto di aprire una facoltà di medicina di un altro stato, in questo caso la Romania, assisteremmo a un’operazione che danneggia i giovani studenti e i futuri medici del nostro Paese, ma anche a un uso spregiudicato delle risorse e delle strutture pubbliche». «Che senso ha calcolare il fabbisogno di medici ogni anno e, quindi, mantenere il numero chiuso – aggiunge – e poi permettere che questo sbarramento si possa raggirare iscrivendosi in una facoltà straniera, sempre in Italia. La logica dei furbetti è da respingere, i ministeri competenti impediscano questa operazione». (Fonte: Panorama della Sanità)