SANITA’, LO SMI SI RIVOLGE AL GOVERNO SUL DECRETO LEGISLATIVO SUI LAVORI USURANTI: INACCETTABILE CHE ANCORA UNA VOLTA SIANO STATI ESCLUSI I MEDICI DEL 118 E DELLA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
SALVO CALI’ SEGRETARIO SMI CHIEDE UN INCONTRO URGENTE AL MINISTRO DELLA SALUTE, FAZIO, E DEL LAVORO, SACCONI
Il testo del comunicato
Il Sindacato dei Medici Italiani sta seguendo con attenzione l’iter del decreto legislativo sui lavori usuranti e si rivolge al Governo per chiedere che si includano tra le categorie beneficiarie del provvedimento anche i medici convenzionati che operano nell’emergenza territoriale (118) e nella continuità assistenziale (guardia medica). Lo Smi chiede un incontro urgente con il ministro della Salute Ferruccio Fazio e con il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.
Salvo Calì, segretario generale Smi, ha dichiarato: “I medici di continuità assistenziale e quelli dell’emergenza territoriale lavorano la notte, è un fatto ineluttabile, così come è del tutto evidente che operano spesso in condizioni di grave rischio per quanto riguarda la sicurezza, nonché sotto una costante pressione e in situazioni di stress psicologico e fisico. Eppure la legislazione vigente non prevede per questa categoria di camici bianchi alcun riconoscimento di lavoro usurante. Le motivazioni di questa scelta sono incomprensibili o pretestuose”.
“Si contesta – continua il segretario Smi – che queste categorie di medici siano regolate da un rapporto di lavoro a convenzione, quindi libero professionale, ma è altresì noto che l’attività svolta da questi professionisti è vincolata da un rapporto orario stabilito dalla parte pubblica ed è caratterizzata da elementi che la rendono assolutamente comparabile alla dipendenza, come la sede di lavoro e la fornitura degli strumenti. Oltretutto, proprio in virtù della loro condizione di convenzionati, i costi dell’inserimento tra le categorie del lavoro usurante non ricadrebbero sulla casse dello Stato, bensì su quelle del loro ente previdenziale privato, l’Enpam”.
“Eppure – conclude Calì – anche l’ultimo decreto legislativo sulla materia in procinto di essere varato non interviene su questa stortura, nessun riferimento appare nei pareri conclusivi licenziati dalla Commissione Lavoro del Senato, se non nel documento di minoranza presentato dall’opposizione. Per tutte queste ragioni chiediamo un incontro urgente al ministro della Salute, Fazio, e a quello del Lavoro, Sacconi, per chiedere una modifica del provvedimento che consenta di sanare questa ingiustizia nei confronti di 20 mila tra medici di continuità assistenziale e del 118”.
Roma, 18 marzo 2011
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