Gentile direttore,
non senza imbarazzo sono costretto a chiederLe nuovamente ospitalità per intervenire ancora in merito alle ripetute affermazioni del D.G della ASL RMC, Carlo Saitto, nelle quali viene coinvolto l’Ordine professionale che rappresento. L’imbarazzo nasce dal dover impegnare questo prezioso spazio e del tempo per rettificare di volta in volta imprecisioni e illazioni che il dott. Saitto veicola attraverso questa rubrica, anziché affidarsi a un confronto e a un giudizio sul suo operato nelle sedi opportune e, comunque, a ciò preposte. Purtroppo, non posso esimermi da tali rettifiche laddove si pretende di dare versioni fuorvianti delle posizioni ufficiali o degli atti dell’Ordine in questione.
Ciò premesso, ritengo indispensabile e opportuno ribadire al dott. Saitto – e a beneficio dei tanti attenti lettori di questo Quotidiano – che l’OMCeO Roma non ha in alcun modo mutato la propria convinzione circa la fondatezza dell’azione intrapresa avanti al TAR del Lazio per contestare la decisione della Direzione della ASL RMC di istituire e avviare un ambulatorio infermieristico del tipo “See & Treat” presso la struttura di S. Caterina della Rosa in via Forteguerri. Né la scelta procedurale di andare nel tempo più breve a un giudizio di merito anziché procrastinarlo passando prima per una eventuale sospensiva del provvedimento aziendale può essere spacciato come “un segnale di apertura e disponibilità” dell’Ordine verso le scelte adottate dalla suddetta Direzione. Tale interpretazione è del tutto arbitraria e infondata.
Inoltre, il DG della RMC dovrebbe ben sapere che la scelta dell’Ordine di passare direttamente al giudizio di merito è conseguenza della mancata produzione da parte dell’Azienda della documentazione necessaria al TAR per pronunciarsi su un’eventuale sospensiva dell’atto impugnato. A tale proposito, o il dott. Saitto non ha prestato attenzione alla precedente replica alle sue affermazioni - qui pubblicata in data 4 agosto 2015 - oppure reitera scientemente le stesse, fornendo in questo caso un’informazione volutamente distorta e, appunto, fuorviante per chi legge.
Sperando che con queste ulteriori e inevitabili precisazioni la questione non venga riproposta una volta di più in questa sede impropria, invito il dott. Saitto ad attendere serenamente le valutazioni del Giudice amministrativo, senza sovrapporsi alle reali valutazioni, intenzioni e azioni di questo Ordine che – è bene ricordarlo – opera esclusivamente a tutela del cittadino-paziente e della professione medica, attraverso le vie e le forme istituzionali che lo Stato impone di seguire. (Fonte: Quotidiano Sanità)
Roberto Lala
Presidente Ordine dei medici di Roma