Frenano i ricavi per la libera professione dei medici in intramoenia. “Dopo una progressiva e continua crescita registrata fino al 2009, i ricavi per prestazioni Alpi (attività libero professionali intramurarie) subiscono una battuta di arresto e iniziano a diminuire dal 2010, passando da 1.265 milioni di euro del 2009 a 1.152 milioni di euro dell’anno 2013 (-8,9%)”. E’ quanto emerge dalla Relazione sullo stato di attuazione dell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria relativa al 2013, pubblicata sul sito del ministero della Salute.
“Sulla base dei dati economico-finanziari delle Ausl e delle aziende ospedaliere è possibile studiare – evidenzia il rapporto – l’andamento della spesa del cittadino correlata a prestazioni erogate in regime di intramoenia”. Un dato valutabile sulla base del valore dei ricavi incassati dalle aziende sanitarie, a fronte dell’erogazione ai cittadini di prestazioni sanitarie in regime di libera professione intramuraria. Il calo dei ricavi corrisponde dunque, rispettivamente, a una spesa pro-capite di 21 euro l’anno per il 2009 e di 19 euro l’anno nel 2013. Il Conto annuale fornisce anche una quantificazione dell’indennità di esclusività percepita dai dirigenti medici e sanitari, che nel 2013 è pari complessivamente a circa 1.296 milioni di euro, con un valore medio pro-capite di 10.753 euro, in deciso calo rispetto agli 11.131 euro del 2010 (anno record per i ‘camici bianchi’ rispetto al periodo preso in esame). La serie storica dei ricavi aziendali associati all’intramoenia evidenzia dunque un brusco cambiamento di tendenza a partire dal 2010. Nel 2013, comunque, si registra una significativa riduzione (-6,2%) rispetto ai ricavi dell’anno 2012.
Parallelamente, emerge un costante decremento nella serie storica del valore dei costi registrati nei bilanci delle aziende sanitarie come ‘compartecipazione al personale’, ossia come quota dell’introito spettante ai medici per le prestazioni da essi erogati in regime di intramoenia: tali costi tra il 2009 ed il 2012, diminuiscono di oltre 15 punti percentuali. Sempre nel 2013 la riduzione dei ricavi è analoga alla riduzione dei costi, lasciando il saldo corrispondente (pari a 219 milioni di euro) pressoché identico a quello registrato nell’anno precedente. Dai risultati rappresentati a livello aziendale emerge inoltre “una situazione abbastanza diversificata, in cui tuttavia è possibile osservare il raggiungimento degli esiti più favorevoli da parte dell’indicatore relativo all’adozione di misure per prevenire l’insorgenza del conflitto di interesse o di forme di concorrenza sleale, seguito dall’indicatore riguardante la definizione degli importi da corrispondere a cura dell’assistito”. Quanto ai programmi per la realizzazione delle strutture sanitarie dedicate all’attività libero-professionale intramuraria, al “31 dicembre 2013 sono stati ammessi al finanziamento 429 interventi, per complessivi 755.865.926,94 euro, pari al 91,49% delle risorse disponibili”.
Le Regioni/Province Autonome che hanno completato il programma, richiedendo l’intero ammontare a loro assegnato, sono: P.A. Trento, Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Basilicata e Sardegna. Sempre in relazione agli spazi, la rilevazione ha messo in evidenza che in 7 Regioni/Province Autonome tutte le aziende hanno dichiarato di avere gli spazi idonei e sufficienti per garantire l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria a tutti i dirigenti medici. Quanto al numero dei dirigenti medici che svolgono la libera professione intramuraria e le modalità di esercizio: “In media, nel Ssn, il 49,8% dei dirigenti medici, a tempo determinato e a tempo indeterminato con rapporto esclusivo, esercita la libera professione intramuraria (pari al 46,1% del totale dirigenti medici), con punte che superano quota 55% in Valle d’Aosta, Lazio, Liguria, Piemonte Marche e Lombardia, mentre viceversa toccano valori minimi in Regioni come la Sardegna (32%) e la Provincia Autonoma di Bolzano (15%).
In generale, al di sotto della media nazionale si collocano gran parte delle Regioni meridionali e insulari. Si tratta complessivamente di un contingente di circa 55.500 medici a livello nazionale”. Sempre in media, circa il 70% dei dirigenti medici esercita questa attività esclusivamente all’interno degli spazi aziendali, il 17% al di fuori della struttura ed il 13% svolge attività libero professionale sia all’interno che all’esterno delle mura aziendali. Mediamente, il 49% dei medici che esercitano Alpi esclusivamente al di fuori degli spazi aziendali opera in studi privati collegati in rete, o in altre strutture pubbliche, previa stipula di una convenzione. “Come evidenziato anche nelle precedenti rilevazioni, lo stato di attuazione delle norme risulta diversificato nei vari contesti regionali”, conclude la relazione. (Fonte: AdnKronos Salute)