Formazione in medicina generale. Più di mille medici diffidano il ministro Lorenzin

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Gentile direttore,

la programmazione sanitaria deve essere rispettata, questo è quanto richiedono i futuri medici di medicina generale in formazione che si preparano ad inserirsi nel contesto del SSN, consapevoli che le ultime vicende inerenti  al  concorso per l’accesso al corso di formazione specifica in Medicina Generale rischiano di compromettere seriamente questo presupposto.

Per tale motivo, in data odierna, i medici del corso di formazione in Medicina Generale di quindici regioni italiane (in tutto 1.065 medici), con capofila i medici della Regione Sicilia, che sono quelli maggiormente lesi dal sistema attuale, da me assisiti, hanno notificato, in autotutela, al Ministero della Salute una diffida che pone i presupposti per un successivo potenziale ricorso.
 
Ed infatti, dopo lo svolgimento dell’ultimo concorso per l’accesso al corso relativo al triennio 2014/2017, centinaia di ricorsi sono stati presentati al Tar a causa di un bando che, pur prevedendo diverse graduatorie regionali stilate in base al fabbisogno del territorio, stabilisce che il concorso si svolga con un unico compito uguale a livello nazionale in un’unica data.

I suddetti ricorsi sono ancora pendenti e, a breve, verranno definiti con sentenza mentre il Consiglio di Stato con una sospensiva ha accolto diversi medici in soprannumero sulla base, tra l’altro, del principio di equità nazionale. In base a questo il concorso di medicina generale non sarebbe “equo” perché chi concorre in una regione potrebbe non vincere la borsa pur avendo ottenuto lo stesso punteggio di un concorrente vincitore in un’altra regione.

Principio che ovviamente va a ledere proprio l’essenza stessa del concorso che è regionale e dunque il numero di posti banditi e le conseguenti graduatorie dei vincitori sono chiaramente diverse da Regione a Regione per regolamento. Il Ministero, nonostante le ripetute segnalazioni provenienti sia dai medici sia da alcune Regioni, non è intervenuto per modificare lo stato attuale del concorso. Tale immobilismo rende il Ministero colpevole del danno arrecato a coloro i quali ritarderanno l’accesso alla convenzione per i suddetti motivi.
 
Tali gravi criticità erano state portate anche all’attenzione del Consiglio Nazionale della FNOMCEO durante l’ultima riunione dal Dottore Salvatore Amato Presidente dell’Ordine di Palermo in quanto il problema non riguarda la sola Regione Siciliana ma anche molte altre Regioni d’Italia.
 
Avv. Domenico Pitruzzella