Nasce il punto di primo intervento (PPI)presso il CTO

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Siglato oggi l’accordo tra ASL RMC e OO.SS per l’apertura di un PPI presso il CTO .
La struttura ambulatoriale attiva h 24 per 7 giorni a settimana,sarà interamente gestita dai MMG in collaborazione con la ASL. A dimostrazione che l’integrazione ospedale territorio e l’assistenza h 24 è possibile senza che il servizio di medicina generale debba essere appaltato a costi milionari a  cooperative, , ma privilegiando le figure professionali in carico al SSN, che volontariamente potranno partecipare il progetto, nel rispetto degli Accordi Nazionali e Regionali vigenti.

 Vi comunichiamo la sigla dell’ accordo con la ASL RMC, nella figura del Direttore Sanitario Paolo Paone , per la realizzazione di un PUNTO di Primo Intervento PPI, allocato presso l’ ospedale CTO di Roma nel 11 municipio.
 
La struttura ambulatoriale attiva h 24 per 7 gg a settimana , sarà interamente gestita dalla MEDICINA GENERALE che potrà così svolgere il ruolo di garanzia delle esigenze assistenziali di base e di raccordo con il sistema di emergenza urgenza.
 
La struttura assolve compiti e funzioni proprie della Medicina Generale offrendo una risposta alle richieste di salute che non trovano risposte adeguate sul territorio, stante la chiusura , già in atto da mesi, del Pronto soccorso del CTO.
 
L’ Ambulatorio non ha alcuna caratteristica di pronto soccorso: ma è un punto per trovare una risposta h24 alle prime esigenze diversificate di salute che potrebbero corrispondere ai cosiddetti Codici Bianchi o Verdi e svolge titte le funzioni e compiti propri della Asssitenza Primaria e della Continuità Assistenziale.
 
All’ ambulatorio è affiancata una ambulanza per gli eventuali trasferimenti in elezione presso il PS del Sant’ Eugenio. L’ utenza può usufruire di quei percorsi specialistici necessari per stabilizzare eventuali criticità o risolvere situazioni cliniche che necessitino di un approfondimento diagnostico.
 
La medicina generale può così implementare gli aspetti di rilievo della professione, tipici della medicina di famiglia, realizzando quella integrazione territorio ospedale che potrà risultare in un reale miglioramento dell’ offerta sanitaria, della qualità della prestazione sanitaria, della soddisfazione dell’ utente e della gratificazione stessa dei medici in servizio.
 
Siamo particolarmente soddisfatti  per  aver raggiunto un accordo trasversalesu un modello sperimentale di integrazione ospedale territiorio che vede nel ruolo unico del medico di medicina generale, la svolta per il nostro futuro e nelle risorse proprie del Contratto nazionale di categoria, le potenzialità reali per il rilancio del sistema. Senza ricorrere ad appalti milionari , a cooperative o società di servizi o esternalizzazioni ma privilegiando le figure profesisonali in carico al Sistema sanitario nazionale.
 
Cristina Patrizi