Così la presidente dell’Aiop Lazio commenta la notizia sull’aumento degli italiani che si curano all’estero con una spesa, relativa al 2014, pari a più di 180 milioni di euro. “Ci serve l’aiuto dello Stato per attivare il turismo sanitario. Chiediamo un tavolo di confronto con il Ministero per attivare al più presto questo canale”.
“L’Italia sta perdendo tempo. Attiviamo il turismo sanitario nel nostro Paese. Diamo la possibilità agli stranieri di conoscere la nostra forza dal punto di vista della cura sul cittadino. In questo modo lo Stato riuscirà a riempiere le sue casse”. Lo afferma Jessica Faroni, Presidente Aiop Lazio in riferimento alla notizia sull’aumento degli italiani che si curano all’estero con una spesa, relativa al 2014, pari a più di 180 milioni di euro.
“Compensiamo questa enorme spesa di cure all’estero attirando i cittadini Europei in Italia – afferma Jessica Faroni – Gli altri Stati si sono attrezzati per questo scopo. Noi no. Noi non abbiamo una vetrina dove poter offrire servizi sanitari. Tutta Europa può venire in Italia a curarsi. Noi possiamo dare un tipo di assistenza sanitaria di qualità altissima a prezzi concorrenziali sia nel pubblico sia nel privato. Assistenza sanitaria che va dagli interventi di protesi di anca per esempio agli interventi sul cuore, alla radioterapia, alla diagnosi oncologica”.
“Ci serve l’aiuto dello Stato per attivare il turismo sanitario – aggiunge Faroni – perché il sito deve essere realizzato dal Ministero della Salute. Quella sarà la nostra vetrina sull’Europa. Non possiamo perdere questa occasione. Chiediamo un tavolo di confronto con il Ministero per attivare al più presto questo canale”. (Fonte: Quotidiano Sanità)