“Se uno è un avvocato sa che per come sono state disegnate le misure” del decreto appropriatezza in sanità, “perché un medico venga punito deve aver commesso un crimine: deve esserci un’azione reiterata nel tempo, ingiustificata dal punto di vista medico-scientifico, macroscopica. Un abuso, contro cui già oggi intervengono Nas o Guardia di Finanza. Lo scopo del provvedimento non è punitivo, di ‘caccia al medico’, piuttosto è di indicare una rotta dal punto di vista dell’applicazione dell’appropriatezza, dando strumenti concreti ai medici”. A precisarlo nuovamente è il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in audizione oggi in commissione Sanità del Senato sulle norme di contrasto agli esami inutili. “La paura del medico, così come ci è stato riferito dai sindacati – ha ricordato Lorenzin – è di essere in balia di una valutazione frammentaria e non centrale. Per questo ho fatto richiesta ufficiale alle Regioni, che devono ancora ratificare l’intesa, di stabilire insieme le modalità di applicazione in modo che siano condivise e uguali in tutta Italia”. “Faremo poi una cosa in più: visto che stiamo facendo la commissione nazionale Lea (Livelli essenziali di assistenza) per l’aggiornamento continuo – ha annunciato – vogliamo che si occupi anche di appropriatezza: sarà quindi chiamata Commissione Aaggiornamento Lea e Appropriatezza. Lo scopo è dunque lavorare nel concreto della vita quotidiana, insieme ai medici nella commissione Lea per fare in modo che non ci sia un meccanismo tortuoso, ma condiviso”. Il ministro ha infine insistito sulla necessità di intervenire al più presto, e in maniera parallela alle norme sull’appropriatezza, “sul tema della medicina difensiva. “Da qualche parte bisogna cominciare – ha detto Lorenzin – nell’interesse del paziente”. (Fonte: AdnKronos Salute)