L’assistenza sanitaria terapeutico riabilitativa residenziale passa da 38 a 65 euro, per la semi residenziale da 24 a 41 euro, l’assistenza sanitaria pedagogica da 32 a 59 euro, l’assistenza sanitaria pedagogico riabilitativa semiresidenziale da 18 a 36. I nuovi importi entreranno in vigore a partire dal 2016. IL DECRETO
La Regione Lazio ha adeguato, a distanza di 14 anni dall’ultima volta, le tariffe per le comunità terapeutiche. Il provvedimento è stato annunciato dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso della sua visita alla Comunità di Don Picchi al Ceis. “Oggi è una data storica, perché grazie alla collaborazione con l’Acta, abbiamo potuto annunciare che dopo 14 anni di tariffe bloccate il Lazio adeguerà le tariffe per assistere coloro che hanno bisogno. Queste tariffe aumenteranno di circa il 50%”.
L’assistenza sanitaria terapeutico riabilitativa residenziale passa da 38 a 65 euro, per la semi residenziale da 24 a 41 euro, l’assistenza sanitaria pedagogica da 32 a 59 euro, l’assistenza sanitaria pedagogico riabilitativa semiresidenziale da 18 a 36. I nuovi importi entreranno in vigore a partire dal 2016. Aumenteranno anche le tariffe per la presa in carico di tossicodipendenti e di tutti coloro che ne hanno bisogno. “E’ una bella battaglia di civiltà vinta – ha sottolineato il governatore – perché negli anni di tagli e sprechi ci si era dimenticato di chi aveva bisogno”.
Il modello di calcolo per l’adeguamento delle rette per l’assistenza terapeutico riabilitativa residenziale si è basato in primo luogo sulla definizione dei parametri sui quali sono stati calcolati i costi necessari per l’erogazione delle prestazioni sanitarie. Il numero dei posti letto della struttura/modulo di riferimento è pari a 20 posti letto.
Per ogni posto letto, tenendo conto anche degli spazi comuni previsti dalla normativa vigente, sono stati previsti circa 45 MQ. La struttura/modulo-di riferimento avrà pertanto una-superficie utile pari a 900 MQ. Le prestazioni erogate in regime residenziale su base annua (365 giorni) sono state calcolate applicando un tasso di occupazione del 98% che tiene conto dei tempi necessari per la gestione del naturale turn over tra ingresso e dimissione degli utenti. Le giornate che possono essere erogate in regime residenziale in una struttura/modulo con 20 posti letto, pertanto, sono state stimate in un numero pari a 7.154 annue. In seguito sono stati individuati i requisiti organizzativi necessari per l’ erogazione delle prestazioni sanitarie.
I costi variabili riconducibili ai costi alberghieri e di degenza, invece, sono stati calcolati applicando al numero delle giornate di degenza erogabili, i costi standard individuati dall’ Agenzia di Vigilanza sui Contratti Pubblici. I costi generali di struttura sono stati comunicati dagli erogatori dura nte le riunioni del gruppo di lavoro.
Il totale dei costi per singola struttura/modulo di riferimento con 20 p.I. è pari a 447.404,00 euro. Tale importo è stato diviso per le giornate di degenza erogabili ed incrementato di un margine di utile considerato ragionevole. La Gazzetta ufficiale dell’ Unione Europea, infatti, indica come margine utile ragionevole un tasso di rendimento del capitale non superiore al tasso SWAP pertinente maggiorato di un premio di 100 punti base. Il tasso SWAP pertinente è il tasso SWAP la cui scadenza e valuta corrispondono alla durata e valuta dell’ atto di incarico. Il margine di utile considerato ragionevole è pari ai tassi EURIRS degli ultimi 5 anni, incrementato di 100 punti base. Il costo unitario della prestazione sanitaria, pertanto, è stato incrementato del 3,3%. Alla luce di questi elementi, la tariffa per le prestazioni terapeutico riabilitative residenziali risulta pari a 65 euro. Analogo procedimenti è stato adottato per le altre tre categorie. (Fonte: Quotidiano Sanità)