Stabilità. Salemi (Smi): ”Si aprono spiragli per riforma accesso in medicina generale”

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Un emendamento presentato da Filippo Crimì (Pd) e approvato dalla commissione Cultura della Camera, potrebbe modernizzare il sistema di accesso alla professione risolvendo alcune problematiche. Non possiamo che auspicare che questo rappresenti solo un primo passo verso la creazione di un percorso formativo unico di Specializzazione in Medicina Generale come avviene nel resto d’Europa.

Il settore Formazione e Prospettive del Sindacato Medici Italiani esprime profonda soddisfazione per l’approvazione in commissione cultura dell’emendamento (prima firma On. Filippo Crimì) per l’introduzione in legge di stabilità della graduatoria unica per il concorso di accesso al corso di formazione specifica in medicina generale (CFSMG) e conseguente svolgimento dello stesso contemporaneamente al concorso di accesso alle scuole di Specializzazione. Tale provvedimento, come da tempo auspicato dal nostro settore, risolverebbe alcune delle problematiche che hanno caratterizzato l’accesso al CFSMG negli ultimi anni: – riduzione della perdita di contratti legata all’intervallo di tempo che intercorre tra le differenti tempistiche di scorrimento e chiusura di graduatorie per i candidati che risultano essere in posizione utile per entrambi i concorsi. – ricorso alla giustizia amministrativa con relativo accesso in sovrannumero legato all’attuale presenza di graduatorie regionali nonostante un test unico a livello nazionale.

riduzione del numero dei candidati per l’accesso al CFSMG a colleghi realmente motivati a tale percorso formativo e non considerare lo stesso un’alternativa in caso di non accesso alle scuole di specializzazione. Allo stesso tempo, non possiamo che auspicare che questo rappresenti solo un primo passo verso la creazione di un percorso formativo unico di Specializzazione in Medicina Generale come avviene nel resto d’Europa. Trasparenza e validità scientifica nella scelta dei docenti, equiparazione dei diritti ai colleghi specializzandi, costo assicurazione che non sia a carico del corsista, considerare il compenso una borsa di studio e come tale non assoggettarlo a dichiarazione dei redditi e quota b enpam e, non in ultimo, omologare il trattamento economico a quanto percepito in specializzazione, devono necessariamente essere gli step successivi di riforma del CFSMG. Se pur vero che circa 900 euro mensili (corrisposti in talune regioni anche con notevole ritardo) renderebbero estremamente difficoltoso un eventuale spostamento in altra regione, riteniamo che il trattamento economico sia già attualmente insufficiente e ai limiti della soglia di povertà nonostante la formazione avvenga ora nell’ambito della regione di residenza. Dati gli spostamenti che in talune regioni i corsisti sono costretti a fare (vedi regione Sicilia) o il bisogno di emancipazione, data l’età media dei colleghi in formazione, è ragionevole considerare quello economico un problema già in essere e non di nuova insorgenza legato all’istituzione di un concorso a graduatoria unica nazionale. Pertanto riteniamo indispensabile intervenire al più presto con un adeguamento economico e, nell’attesa di stanziare i fondi necessari al riguardo, ridurre le incompatibilità che a oggi gravano sul corsista in medicina generale impedendogli di fatto di poter integrare quanto percepito durante il CFSMG. (Fonte: Quotidiano Sanità)

Fabrizio Salemi

Coordinatore Settore Formazione e Prospettive SMI