In questi momenti confusi lo SMI tiene alta la guardia per difendere i diritti dei medici.
Contro l’ inclusione nella manovra finanziaria di meccanismi penalizzanti le pensioni dei medici il Sindacato e’ insorto in maniera molto dura, con successivo passo indietro del Governo.
Riportiamo il comunicato originale (ripreso dalla maggior parte dei media nazionali) con cui lo SMI rimarcava la propria posizione.
MANOVRA ECONOMICA, SMI: SULLE PENSIONI DEI MEDICI UN ATTACCO A DIRITTI ACQUISITI
Il Sindacato dei Medici Italiani-Smi attacca duramente l’attacco alle pensioni previsto nelle modifiche avanzate dal Governo alla manovra economica Bis.
Per il segretario generale dello Smi, Salvo Calì è un furto di diritti quello che si sta perpetrando nei confronti dei medici italiani: «Quello del Governo è un attacco costante nei confronti dei medici – attacca Calì – che testimonia l’incapacità di lottare contra l’evasione e l’elusione fiscale, gli sprechi e la “malapolitica” e che certifica, ancora una volta, la volontà di aggredire il ceto medio lavoratore di questo Paese».
«Il blocco del rinnovo dei contratti – continua il segretario Smi – un’alta imposizione fiscale, il taglio sugli stipendi, la precarizzazione delle condizioni di lavoro, anche con il blocco del turn over, i tagli sul Ssn e ora anche l’aggressione a un diritto acquisito come quello ad andare in pensione riscattando il corso di laurea e la specializzazione».
«Il vaso è colmo – conclude Calì – è ora di dire: basta! Siamo pronti a costruire unitariamente con gli altri sindacati una forte mobilitazione e a dichiarara sin da ora lo stato di agitazione».