L’allarme lo ha lanciato il presidente dell’Ordine Roberto Lala. Indetta una riunione di tutte le sigle rappresentative della professione medica nelle sue varie realtà. “Chiediamo un incontro urgente con Zingaretti per individuare soluzioni condivise alle criticità evidenziate, affinché i medici possano lavorare in serenità, senza la minaccia di sanzioni, e sia evitato ai cittadini di spendere centinaia di euro”.
“Siamo fortemente preoccupati, in relazione al decreto sull’appropriatezza prescrittiva, per le conseguenze delle disposizioni del Governo e per l’assenza di indicazioni da parte della Regione Lazio sulle modalità di applicazione delle stesse. Preoccupazione che deriva dalla previsione di sanzioni a nostro carico e dalla mancanza di software gestionali aggiornati per effettuare le prescrizioni, con l’impossibilità di modificarle con note e sigle non previste nel disciplinare delle ricette dematerializzate”. Sono i timori espressi, tramite una nota, da Roberto Lala, presidente dei camici bianchi della Capitale.
“Soprattutto, temiamo la ricaduta economica sui cittadini, con un cospicuo aggravio dei ticket sanitari e – sottolinea – il pagamento di prestazioni sino a oggi rimborsabili che andranno così a incidere tanto sulla prevenzione quanto sull’accuratezza delle diagnosi”.
L’Ordine di Roma ritiene opportuno indire con somma urgenza una riunione di tutte le sigle rappresentative della professione medica nelle sue varie realtà (ospedalieri, convenzionati, pubblici e privati) per un’analisi approfondita delle norme che contenute nel decreto e una valutazione della loro concreta applicazione. “A tale proposito – aggiunge Lala – chiediamo un incontro urgente con il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per confrontarci e individuare soluzioni condivise alle criticità evidenziate, affinché i medici possano lavorare in serenità, senza la minaccia di sanzioni, e sia evitato ai cittadini di spendere centinaia di euro per ticket aggiuntivi ed esami di cui hanno necessità”. (Fonte: Quotidiano Sanità)