Il voto è slittato per mancanza del numero legale. La proposta prevede, tra le altre cose, l’istituzione una camera di conciliazione regionale. La normativa sarà applicabile inoltre ad altri settori di competenza regionale, come ad esempio i trasporti
Il Consiglio regionale del Lazio ha concluso l’esame della proposta di legge sulla conciliazione nelle controversie sanitarie e in materia di servizi pubblici, ma il voto definitivo sul provvedimento è stato aggiornato al 10 febbraio a causa del mancato numero legale dei consiglieri presenti in Aula. A darne notizia è una nota del Consiglio, in cui si spiega che è stato “approvato l’intero articolato della normativa di iniziativa della giunta regionale, che aveva ottenuto parere favorevole all’unanimità dalla commissione Politiche sociali e Salute il 2 ottobre scorso” (ecco il testo della Commissione). La nota del Consiglio riferisce che però sono stati “accolti numerosi emendamenti. A presentarli, anche le forze di opposizione, in particolare per garantire più trasparenza e assenza di conflitti d’interesse”.
Il Consiglio spiega comunque a grandi linee i contenuti della proposta di legge, che prevede, tra le altre cose, di istituire una camera di conciliazione regionale. A questo organismo spetterà il compito di comporre in via stragiudiziale le controversie fra i cittadini e i soggetti erogatori di servizi pubblici regionali che riguardano il mancato rispetto degli standard di qualità previsti. In questa categoria rientra anche la responsabilità medico-professionale, nonché l’erogazione di prestazioni sanitarie da parte di Asl e ospedali, escluse le liti di particolare complessità e comunque quelle di valore superiore a 50 mila euro. La normativa sarà applicabile inoltre ad altri settori di competenza regionale, come ad esempio i trasporti. (Fonte: Quotidiano Sanità)