“Il TAR del Lazio ha ammesso nelle Facoltà di Medicina e Chirurgia in sovrannumero per l’anno accademico 2014/2015 circa 9000 ricorrenti che si aggiungono ai 1800 ammessi per vie legali nel 2014 oltre il numero programmato. Questi – al termine di un percorso universitario che di fatto abilita solo all’iscrizione alla scuola di specializzazione – insieme agli altri oggi in corso e all’innumerevole schiera di coloro continueranno a tentare di superare gli esami diammissione si contenderanno circa 14000 contratti di formazione specialistica. I medici che in futuro si sommeranno a quelli che negli anni precedenti non hanno superato il concorso nazionale per la specializzazione arriveranno a costituire una massa di laureati inutilizzabili nel Servizio sanitario nazionale che andrà a ingrossare le fila dei medici sottopagati dalla sanità privata o a spasso”. È quanto sostiene la Federazione Veterinari e Medici che aggiunge “Intanto il Ssn perde ogni anno coorti sempre più consistenti di medici che premono per andare in pensione senza che possano essere reintegrati, lasciando così scoperti posti di lavoro e che vanno in fumo insieme ai LEA che da essi dipendono. L’assoluta inadeguatezza delle scelte di Governo e Regioni sul percorso formativo e specializzante post laurea dei medici è l’esempio plastico del più stolto fallimento della politica sanitaria di questi ultimi anni in Italia. Nel contempo, una giurisprudenza quanto meno imprudente legittima l’ingresso di facoltà straniere in Sicilia e pian piano in tutte le altre Regioni sovrane della Repubblica sovrana. Ciò che – ormai poco – stupisce è l’arroganza narcisistica di chi continua a lodarsi per le “svolte decisive” cui sottopone il bel Paese”. (Fonte: Panorama della Sanità)