Oltre sette famiglie su dieci rinuncia alle spese per visite mediche, analisi cliniche e radiografie risparmiando oltre 110 euro a favore della quotidianità.
Nuovi modelli organizzativi che favoriscano una gestione integrata ospedale/territorio garantiscono da un lato una maggiore efficacia dell’intervento sanitario e dall’altro una migliore efficienza al sistema. Tutto ciò con la costante collaborazione tra specialista, medico di medicina generale e farmacista. Presentato in Senato lo Studio “Appropriatezza, continuità ospedale territorio, equivalenza terapeutica, aderenza alla terapia e umanizzazione delle cure sono tutte facce della stessa medaglia” realizzato da un board di esperti, grazie al contributo incondizionato di Mylan. «L’uso del farmaco equivalente garantisce un forte risparmio per i cittadini che, nel contesto di crisi attuale, rinuncia alle spese per visite mediche, analisi cliniche e radiografie pensando di risparmiare sul quotidiano e ciò non è accettabile, perché questo ipotetico risparmio di oggi, sarà il dramma del domani». Ha raccontato Marcella Marletta, Direttore Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, Ministero della Salute. «L’utilizzo del modello integrato» ha detto Lorella Lombardozzi, Dirigente “Area Politica del Farmaco”, D.R. Salute e Integrazione sociosanitaria, Regione Lazio «massimizza la continuità ospedale/territorio garantendo una maggiore appropriatezza terapeutica che porterebbe una reale riduzione dei costi sia per il paziente sia per il sistema sanitario regionale, preservando l’efficacia e l’accesso alle terapie correttamene indicate, liberando anche nuove risorse da rinvestire in nuovi progetti». «Il modello implementato» ha spiegato Francesco Saverio Mennini, Research Director, CEIS – Centre for Economic Evaluation and HTA (EEHTA), Università di Roma “Tor Vergata «dimostra come la gestione integrata tra ospedale e territorio abbia una concordanza delle erogazioni compresa tra il 74,6 ed il 78,0% che si manifesta già entro il novantesimo giorno. Lo Studio evidenzia, dal punto di vista dei costi un peso economico a carico del cittadino pari a €38,55 nel 2013 e a €31,26 nel 2014 che, potrebbe essere ulteriormente ridotto massimizzando la concordanza grazie alla continuità ospedale/territorio e garantendo informazione e formazione completa anche sui farmaci non coperti da brevetto. Così, si permetterebbe anche al sistema sanitario regionale, pur preservando l’efficacia e l’accesso alle terapie correttamene indicate, di risparmiare e liberare risorse da rinvestire nell’innovazione in ambito sanitario». (Fonte: Panorama della Sanità)