Il vice segretario nazionale Francesco Medici scrive ai vertici dell’Ospedale San Camillo -Forlanini per protestare contro lo sperpero di denaro pubblico investito nel Progetto Veloce Influenza.
Direttore Generale
DOTT. MORRONE
Direttore Sanitario GeneraleDOTT. PACCHIARINI
Direttore Amministrativo DOTT.GILIBERTO
alle OOSS Ospedale San Camillo ForlaniniLoro sedi Roma, 20 gennaio 2012
1. Il progetto nasce da una iniziativa regionale assolutamente discutibile (le allego il comunicato stampa che il mio sindacato, che ha tra i propri iscritti anche medici di medicina generale, ha emanato al momento della decisione della regione)
2. La cartellonistica che presenta alla cittadinanza l’iniziativa invita di fatto i pazienti con influenza ad andare in Pronto soccorso (P.s), invece di rimanere a casa (come dovrebbero) o al limite a rivolgersi al proprio medico di medicina generale. Quindi non si sta riducendo il carico di lavoro nei Pronto soccorso, ma al contrario si sta aumentando. È bene sottolineare che il malcostume spesso porta a richieste di diagnostica impropria.
3. Il nostro pronto soccorso sta lavorando sotto organico: mancano 7 medici. Nel frattempo si sprecano risorse pagando un medico che di fatto non lavora: è uno schiaffo alla morale.
4. La nostra regione per ben 15 volte non ha pubblicato il bando per il concorso per il primario. Non solo: non pubblica l’avviso pubblico per assumere il personale mancante, in più ha bloccato i trasferimenti di colleghi che vorrebbero lavorare al Pronto Soccorso. Non contenta la Regione ha la brillante idea di istituire in questa sede il punto Blu. Quali sono le ragioni di queste scelte? Perchè la Regione ha deciso di voler “regalare” dei soldi ad alcuni e, sottolineo, solo ad alcuni medici di assistenza primaria. Ad ogni modo lo faccia pure, ma non a scapito dei medici di Pronto Soccorso del San Camillo che lavorano già in grave difficoltà.
5. Ci chiediamo perché la nostra azienda si sia resa complice di questo progetto. La invitiamo a voler verificare “de visu” la sua inutilità (veda i numeri) e la sua duplice pericolosità ambientale: i medici sono esasperati e il flusso immenso di cittadini con accessi impropri.
6. Vorremmo, infine, che fosse chiaro a tutti che al Pronto Soccorso servono solo medici di Pronto soccorso e che innesti o progetti sperimentali con altri colleghi di altre branche: medici di medicina generale, geriatri, diabetologi, psicologi o altro, sono inutili. La Regione finanzi il personale necessario e preparato, senza buttare altri soldi per motivi clientelari o di immagine.
7. Una piccola ma importante, ulteriore osservazione: è stata utilizzata impropriamente la stanza colloquio parenti: oggi dobbiamo dare notizie (anche tragiche) ai parenti dei nostri pazienti in corridoio davanti a tutti. L’unica alternativa è portarli lontani dalla sala rossa, da dove, evidentemente, non possiamo allontanarci. È ammissibile una situazione del genere?
Per tutte queste considerazioni La invitiamo quindi a comunicare alla regione che il San Camillo non partecipa più con effetto immediato al progetto e a insistere affinchè si sblocchino i concorsi da primario e per l’assunzione del personale che manca: oltre il 33% della forza lavoro.D’altronde, come sa la situazione è critica, non riusciamo a gestire l’innumerevole numero di pazienti critici che arrivano in P.S. e a questi, ora, dobbiamo pure aggiungere anche quelli che hanno l’influenza: cioè accessi impropri. Non ha senso.
Il Vice Presidente nazionale
Dott. Francesco Medici