La colpa del maltempo non e’ certo delle Istituzioni, ma non e’ neppure corretto incolpare dei disservizi dei professionisti che fanno piu’ del loro dovere…
Nella Centrale d’Ascolto di Continuità Assistenziale di Roma non c’è distinzione alcuna se sui giornali vengono riportati i bollettini sull’emergenza influenza o sull’emergenza neve.
53 medici per turni di 12 ore precari da oltre 10 anni che si trovano un contratto di inizio anno rinnovato a tre mesi , che fanno di tutto pur di raggiungere la sala operativa e poter garantire il cambio ai colleghi del turno precedente.
Un collega ,con il suo fuori strada, da Nettuno entrando a Roma ha fatto il giro di alcuni quartieri per andare a prendere direttamente o in prossimità delle rispettive abitazioni altri colleghi impossibilitati a raggiungere il posto di lavoro, un altro ancora da Ostia ne ha presi altri tra infernetto e laurentina, altri ancora…oltre gli anta… doposci ai piedi e con le proprie gambe raggiungere la più vicina stazione metro (si fa per dire).
I responsabili del servizio hanno potuto cosi stare tranquilli che tutto era garantito .
Ma non ci va proprio giù quando nel monitor operativo leggiamo di quelle chiamate in coda fisse anche fino a 40!
Soprattutto non ci va giù quando ci sentiamo ripresi dal referente di turno , perchè dobbiamo essere più veloci nella risposta all’utenza, con il serio e pericoloso rischio di sbagliare .
Si perchè una chiamata dopo l’altra , ripetendo anche sempre le stesse cose (ad esempio sull’influenza) rischi di non chiedere dei dati anamnestici molto importanti.
Ecco che arriva quindi tutta la critica sul numero blu "Percorso veloce influenza". Devono essere molto più bravi di noi quei colleghi che sono stati selezionati, accuratamente, alla ricezione di chiamate in questo ultimo e innovativo servizio sponsorizzato dalla regione Lazio insieme ad altre sigle sindacali.
Pare che non abbiano mai chiamate in coda!
O forse, ci siamo chiesti, nessuno lo conosce questo numero blu cielo perchè pochissimi medici di famiglia l’hanno pubblicizzato? Eh si altrimenti il certificato di malattia chi glielo fa? il collega accuratamente selezionato risponderà che non è sua competenza ….e rimanda così alla centrale d’ascolto, dove tutto sempre è garantito.
giuliana piras medico precario centrale d’ascolto di Roma