SMI-LAZIO, CENTRALE DI ASCOLTO: DAL 1 GENNAIO 53 MEDICI CON CONTRATTI A SCADENZA TRIMESTRALE.
URGE RIASSETTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO CHE EROGA 333.680 INTERVENTI ANNUI
(Roma, 10 febbraio) – Riorganizzare la Centrale di Ascolto del Lazio. E’ il monito del Sindacato dei Medici Italiani del Lazio (Smi), secondo cui urge una concreta rivisitazione del servizio che coordina gli interventi della Continuità Assistenziale (ex guardia medica) e che rappresenta l’indispensabile punto di confluenza delle richieste sanitarie di oltre 4 milioni di utenti, dislocati tra Roma e provincia. Gli operatori della Centrale di Ascolto rispondono, quotidianamente, a circa 500 telefonate, valutando le richieste dei cittadini attraverso più di 140.000 consigli telefonici all’anno, quasi 50.000 visite del medico al domicilio del paziente e con circa 1.000 invii al servizio del 118; per un totale di 333.680 interventi nell’anno 2010. Eppure, nonostante l’indiscussa utilità, i professionisti lavorano con grande abnegazione in costante sotto-organico, privi di una linea telefonica dedicata al collegamento con gli altri servizi di emergenza (118, 112, e 113) e in condizioni di precariato ultradecennale. Sono 53, infatti, i sanitari di età compresa tra i 40 e i 60 anni che, dal 1 gennaio 2012, hanno visto ridimensionare i propri contratti annuali in trimestrali. Pertanto, secondo la delegazione sindacale dello Smi-Lazio, è indispensabile un riassetto totale della Centrale di Ascolto, valutando l’ipotesi di attivare il servizio anche nei giorni diurni feriali nell’arco delle 24 ore; ovvero oltre gli orari in cui la Centrale è operativa (dalle ore 20 alle 8 nelle notti feriali e festive, dalle 10 alle 20 nei giorni prefestivi e dalle 8 alle 20 nei giorni festivi), al fine di rispondere a tutte le necessità dei cittadini. Evitando, altresì, l’inutile e dispendiosa duplicazione di servizi sanitari, come la recente iniziativa regionale degli “Ambulatori Blu”, che dovrebbero garantire temporaneamente prestazioni offerte, tutto l’anno, dalla Continuità Assistenziale. «Auspichiamo che, i vertici della Regione Lazio, intendano “ricostruire” l’intero assetto della Centrale di Ascolto e, quindi, della Continuità Assistenziale – afferma Paolo Marotta, vice segretario Smi-Lazio – Basti pensare che, nell’ultima settimana, la Centrale di Ascolto ha registrato un’importante impennata di telefonate e di interventi al domicilio dei pazienti, non sempre facilmente raggiungibile a causa delle difficoltà create dalle precipitazioni nevose; il tutto lasciato, spesso, all’iniziativa personale dei singoli sanitari». Il Sindacalista, quindi, conclude: «Chiediamo a chi di dovere di intervenire, tempestivamente, sulla stabilizzazione del precariato e sulla mancanza di personale; operazioni per le quali garantiamo piena collaborazione così come per la riorganizzazione del servizio di Continuità assistenziale e della Centrale di Ascolto, per i quali lo Smi ha già presentato alcune proposte».