In sede di approvazione della legge Finanziaria è decaduto l’emendamento proposto dal senatore Manzione in merito alla prescrizione del solo principio attivo da parte dei medici, per i farmaci in fascia C.
Dopo la tempestiva presa di posizione del nostro sindacato SMI, che ha fortemente contestato tale provvedimento che condizionava pesantemente la complessità di un atto medico (la completa assunzione di responsabilita’ del prescrittore) trasferendo di fatto la responsabilità della prescrizione di un prodotto farmaceutico (con le sue specifiche peculiarità farmacodinamiche, farmacocinetiche e di farmacotolleranza diverse anche tra farmaci bioequivalenti) dal medico al farmacista, titolare della gestione di un’attività commerciale.
Tra le voci contrarie sono emerse quelle dei dirigenti nazionali SMI Tortora e Annunziata e, in sede parlamentare, quella del Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, il senatore Giuseppe Scalera, che ha presentato un emendamento di segno opposto.
Cade quindi miseramente una norma offensiva per la categoria medica e pericolosa per i pazienti anziani e con malattie cronico degenerative.
Tra le voci contrarie sono emerse quelle dei dirigenti nazionali SMI Tortora e Annunziata e, in sede parlamentare, quella del Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, il senatore Giuseppe Scalera, che ha presentato un emendamento di segno opposto.
Cade quindi miseramente una norma offensiva per la categoria medica e pericolosa per i pazienti anziani e con malattie cronico degenerative.
Resta solo l’amarezza delle dichiarazioni dell’avv. Manzione, quando sostiene che ancora una volta ha vinto la lobby dei medici, dichiarazioni che sembrano dettate piu’ dal rancore che da un effettivo esame dei fatti.
L’ azione svolta dal nostro Sindacato e da quanti hanno condiviso le nostre posizioni non e’ stata meramente corporativistica bensi’ tesa a tutelare l’ autonomia professionale e la dignità del ruolo professionale medico dall’invadenza degli altri profili professionali.
L’ azione svolta dal nostro Sindacato e da quanti hanno condiviso le nostre posizioni non e’ stata meramente corporativistica bensi’ tesa a tutelare l’ autonomia professionale e la dignità del ruolo professionale medico dall’invadenza degli altri profili professionali.