Deliberato dal commissario Flori Degrassi l’atto aziendale dell’Asl più grande d’Italia (1,3 mln di abitanti). Riorganizzati presidi ospedalieri, distretti e presidi territoriali. Si punterà forte sul Chronic care model e sui percorsi di cura. Confermata una Casa della Salute per distretto e il taglio del 5% delle Unità operative. Ma la mega Asl ancora non ha ancora una sede. ATTO AZIENDALE
L’atto aziendale della mega Asl Roma 2 nata dalla fusione tra le vecchie Asl RmB e RmC e che dovrà gestire l’assistenza di 1,3 milioni di romani è stato approvato dalla struttura commissariale guidata da Flori Degrassi (che dovrebbe essere confermata con il ruolo di Dg per i prossimi 3 anni). E ora per la partenza definitiva manca solo il via libera della Regione e la pubblicazione sul Burl.
La mega Asl, la più grande d’Italia, è composta da 6 distretti sanitari territoriali e due presidi ospedalieri: l’ospedale Sandro Pertini e il S. Eugenio, unificato con la struttura del CTO “Andrea Alesini.
La sanità territoriale è invece composta da 93 presidi, 40 nei Distretti della ex Roma C e 55 nel territorio dell’ex Roma B. I posti letto complessivi sono 3.519 dei quali 2.547 sono ordinari per acuti, 352 di day hospital e 620 di riabilitazione.
Nell’azienda sono presenti 20 strutture ospedaliere: 3 sono pubbliche a gestione diretta e cioè il Pertini, il S. Eugenio e il Cto, 2 sono i Policlinici universitari con sede nel territorio (Campus Biomedico e Policlinico di Tor Vergata), 2 le strutture dell’ex Pio Istituto ( policlinico Casilino e Madre Giuseppina Vannini), 2 gli Istituti di ricerca a carattere scientifico (Ifo e S. Lucia). Le strutture private accreditate invece sono 11.
Per quanto poi riguarda i dipendenti, la Asl Roma 2 ne conta complessivamente 8.354 ( più dei dipendenti del Cotral e Regione Lazio sommati insieme), di questi 3.774 provengono dalla ex Roma B e 4.580 dalla ex Roma C.
Sul personale è in dirittura d’arrivo un nuovo bando da quasi 8 mln di euro annui per il personale di supporto amministrativo (si parla di circa 3-400 unità ). Superate poi le criticità sul servizio di pulizie che aveva scatenato tante polemiche (sul destino dei lavoratori), con l’affidamento che è passato dalla MA.CA. (vicenda risolta con il pagamento in surroga dei lavoratori da parte della Asl) alla Manutencoop.
Come richiesto dalle linee guida regionali, è stata applicato un taglio del 5% a tutte le unità operative, sia su base territoriale che ospedaliera: da 371 a 353.
Confermata, come già anticipato, la presenza di una Case della Salute in ogni distretto con l’obiettivo di coniugare un modello per intensità di cura con il potenziamento dell’assistenza territoriale sulla base del Chronic care model.
L’atto aziendale si pone l’obiettivo di “garantire un’integrazione orizzontale tra funzioni omogenee e di assicurare alla popolazione interessata le prestazioni sulla base di criteri di equità e di appropriatezza”. Nel documento sono state individuate nell’ambito delle strutture dell’organizzazione distrettuale, delle Aree operative omogenee, all’interno delle quali, vi è stata la condivisione di risorse e tecnologie anche attraverso percorsi clinico-diagnostici-terapeutico-assistenziali integrati, dove sono state definite le modalità di coordinamento dei servizi e le modalità operative, in una logica di trasversalità ed omogeneità erogativa. Tali aree sono: salute della donna e dell’età evolutiva; tutela della salute mentale e riabilitazione dell’età evolutiva; riabilitazione e presa in carico dell’utente disabile adulto; attività di screening e medicina preventiva; assistenza domiciliare; assistenza protesica; assistenza primaria e specialistica; residenzialità dell’anziano.
Mentre i dipartimenti individuati sono: salute Mentale; prevenzione; tutela delle fragilità; CTO; dell’Assistenza delle professioni sanitarie; dei Servizi Diagnostici e della Farmaceutica; delle Malattie di genere, della Genitorialità, del Bambino e dell’Adolescente, emergenze.
Si punterà forte anche sui percorsi di cura. I Percorsi oncologici saranno: senologico, cervice uterina, colon, prostata, polmone. Mentre i Pdta sono per: Diabete, Bpco, Tao e Scompenso cardiaco.
Ma se l’Atto aziendale è pronto e manca solo il visto della Regione, permane invece l’incognita di dove sorgerà la sede unica della mega Asl. Tramontate l’ipotesi di San Giovanni si fa strada la possibilità di andare in uno stabile in via Ostiense vicino ai vecchi Mercati generali sul lato della Centrale Montemartini. Ma la situazione non è ancora definita. (Fonte: Quotidiano Sanità)