E’ un secco no la risposta della Federazione degli Ordini dei medici all’ipotesi di un mancato aumento del Fondo sanitario nazionale, circa un miliardo e mezzo di euro in meno rispetto ai 113 mld previsti, circolata oggi sulla stampa. La Fnomceo “si oppone a quello che, negli esiti, sarebbe l’ennesimo taglio alla sanità, che metterebbe a rischio, nella loro sostanza, i nuovi Lea, già approvati dal Governo, in particolare tutto il nuovo Piano vaccini, l’inserimento di 110 malattie rare, l’esenzione dal ticket per alcune patologie – afferma la presidente della Federazione, Roberta Chersevani – Per non parlare del blocco del turnover di medici e infermieri, già in atto da anni”.
Il Consiglio nazionale già lo scorso 9 luglio scorso aveva approvato un Ordine del giorno, in cui si rilevavano “le difficoltà in cui versa la sanità italiana”, dovute in particolare a “un quinquennale periodo di definanziamento”. Già allora si evidenziava “il fatto che in conseguenza dei tagli alla sanità cala l’aspettativa di vita, si fa meno prevenzione e si muore prima – continua Chersevani – E si auspicava invece ‘un aumento del finanziamento del Ssn adeguato e coerente con le sue finalità istitutive e una sua equa ripartizione in sanità, attraverso una revisione dei criteri di attribuzione delle risorse, in nome e in coerenza con l’articolo 3 della Costituzione italiana, secondo cui è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano l’eguaglianza dei cittadini’”. “E’ dunque nel rispetto del mandato ricevuto da tutto il Consiglio nazionale – sottolinea – che la Fnomceo sollecita il Governo e le Regioni a garantire come priorità il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione, anche rivedendo i criteri e i meccanismi di distribuzione delle risorse sull’intero territorio nazionale”. (Fonte: AdnKronos Salute)