SALVATE LA GUARDIA MEDICA!

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SANITÀ, SMI: “SALVATE” LA GUARDIA MEDICA, MA NON SOLO AL NORD, IN TUTTA ITALIA
PINA ONOTRI, SMI:
“In alcune realtà si rischia la vita, in tutta la penisola si lavora senza sicurezza e tutele. In queste condizioni è normale che nessuno voglia più fare la guardia medica, non solo a Milano, o nel nord in generale, ma nel resto d’Italia”

LE PROPOSTE DELLO SMI AGLI ALTRI SINDACATI E ALLA PARTE PUBBLICA PER RILANCIARE LA GUARDIA MEDICA:

RUOLO UNICO,
RICONOSCIMENTO LAVORO USURANTE E DELLE ALTRE TUTELE.
MA ANCHE: INTEGRAZIONE CON GLI ALTRI PROFESSIONISTI SUL TERRITORIO CON LA REGIA DEL DISTRETTO. INFINE: LE REGIONI FORMINO PIÙ MEDICI DI MEDICINA GENERALE
Il Sindacato dei Medici Italia-Smi, dopo la pubblicazione di un articolo del quotidiano la Repubblica, edizione di Milano, sulla carenza di medici di continuità assistenziale (guardia medica) nella città meneghina, che sottolineava come l’ultima graduatoria stilata a novembre avesse visto “andare deserte le 1.356 ore messe a bando dalla Regione”, ha colto l’occasione per denunciare le gravi condizioni in cui operano i medici del settore e le evidenti conseguenze per la tenuta di un servizio di importanza strategica per l’assistenza h 24 dei cittadini.
Fortemente preoccupata Pina Onotri, responsabile nazionale Smi per la continuità assistenziale, ha dichiarato: «Nessuno si ricorda di noi, siamo vittima di un’amnesia collettiva, eppure i medici di guardia medica tutte le notti e tutti i giorni festivi (e pre) garantiscono l’asssistenza h24 ai cittadini, pur lavorando in condizioni pessime. Qualcuno, ora, si chiede perché vanno deserte le ore messe a bando dalla regione Lombardia per la città di Milano. E più in generale al nord? La risposta è semplice: la scarsa valorizzazione dei professionisti che operano in questo settore». «Questo è un fenomeno che si estenderà in tutto il Paese – continua Onotri – innanzitutto, perchè l’attenzione nei nostri confronti è scarsa sia quando subiamo un’aggressione (alcune con un epilogo tragico), sia quando denunciamo lo stato di insicurezza e fatiscenza delle strutture in cui operiamo. Ma anche tutte le volte che chiediamo per le guardie mediche le tutele degli altri professionisti del settore e il riconoscimento del lavoro usurante.
Nessuna risposta e purtroppo nessun sostegno neppure dal molti sindacati medici, che ritengono che i medici di guardia non debbano avere diritto alle ferie, alla malattia, alla maternità e, dopo tante notti lavorate, a un trattamento pensionistico adeguato…
Lo Smi, invece, crede che non esistono medici di serie A e altri di serie B ed è per questa ragione che ribadiamo, inoltre, la necessità dell’accesso e del ruolo unico». «Siamo lieti che altre sigle sindacali (“fulminate sulla via di Damasco”?) ora seguano le nostre analisi e facciano proprie le nostre proposte – conclude – di più siamo, meglio è.
Ma allora firmiamo un documento comune tutti i sindacati medici con questi spunti: ruolo unico, riconoscimento lavoro usurante, parità di tutele. Ma anche integrazione con le altre figure professionali del territorio con la regia del distretto. Infine, chiedendo un impegno maggiore delle Regioni per la formazione di medici di medicina generale. Rimaniamo in attesa di riscontri concreti, sperando che una volta tanto i particolarismi vengano messi da parte, in un angolo».
Roma, 10 aprile 2012