Il progetto, della durata di 3 anni, presenta 4 tipi di attività: preventiva, di consultazione, terapeutica e di ricerca. Previste, tra le altre cose, azioni di formazione e divulgazione scientifica rivolte a soggetti e istituzioni che per primi intercettano il disagio giovanile. Si punterà anche a individuare le donne in gravidanza a rischio di sviluppare disagio psichico
Siglato dalla Asl di Viterbo, dall’ Università “La Sapienza” di Roma e dal’azienda ospedaliera Sant’Andrea un progetto clinico scientifico di promozione della salute mentale, i cui contenuti saranno illustrati in dettaglio nel corso del convegno – evento formativo che si terrà venerdì 25 novembre a Viterbo, dal titolo “Individuazione e trattamenti personalizzati dei disturbi mentali gravi: esordi, abuso di sostanze e peripartum”.
Il protocollo di intesa per la prevenzione, l’individuazione, la valutazione e per i trattamenti personalizzati dei disturbi mentali gravi è coordinato per il Sant’Andrea dal direttore della unità di Psicologia, Paolo Girardi, e per l’azienda sanitaria viterbese dal direttore del Dipartimento di salute mentale, Alberto Trisolini.
Il progetto, della durata di 3 anni, presenta 4 tipi di attività: preventiva, di consultazione, terapeutica e di ricerca.
Per quanto riguarda la prevenzione, sintetizza una nota della Asl di Viterbo, l’accordo prevede azioni di formazione e divulgazione scientifica sull’argomento e sul programma rivolta a soggetti e istituzioni che per primi intercettano il disagio giovanile e, successivamente, di informazione e divulgazione scientifica nelle scuole e nei luoghi di aggregazione. L’attività preventiva contempla, inoltre, l’individuazione delle donne a rischio di sviluppare un disagio psichico durante la gravidanza e il peripartum.
La fase di consultazione si traduce in attività rivolte ai familiari e agli operatori e di counseling per i giovani adulti (dai 13 ai 30 anni) in condizione di disagio psichico, con vulnerabilità verso l’abuso di sostanze, con possibilità di colloqui informali in ambienti non stigmatizzanti ed eventuale istituzione di sportelli di counseling scolastici e universitari.
Per quanto riguarda la finalità terapeutica, il protocollo prevede l’identificazione preventiva di soggetti a rischio per attuare un intervento precoce e/o pianificare un monitoraggio adeguato, la presa in carico globale dei giovani con disagio psichico e in atto e/o a rischio abuso di sostanze, interventi psicosociali specifici per migliorare l’aderenza, ridurre la frequenza e la gravità delle crisi e favorire il processo di recovery e il depot clinic per ridurre la non aderenza e le recidive.
Infine l’attività di ricerca che la Asl di Viterbo svolgerà in stretta collaborazione con il dipartimento Nesmos della facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza e con l’azienda ospedaliera Sant’Andrea. (Fonte: Quotidiano Sanità)