Si è tenuto a Tivoli, il Consiglio Nazionale del Sindacato dei Medici Italiani. Molto i temi affrontati: precariato, rinnovo dei contratti e convenzioni, formazione specifica in medicina generale, Enpam.
Su questa ultima questione, Pina Onotri, segretario generale Smi, ha annunciato che si stanno “valutando le condizioni per presentare un esposto contro i vertici dell’Ente per eventuali danni ai medici contribuenti, in sede penale e civile, per la grave vicenda di Enpam Sicura”.
Occhi puntati, quindi, anche sull’iter di approvazione della futura legge di stabilità, in corso in questi giorni. Dura la denuncia di Pina Onotri: “Lo sciopero è stato rinviato per ragioni tecniche, ma il disagio e la rabbia sono ancora forti, e anche se nella prossima legge di stabilità sta intervenendo su alcuni aspetti, rimangono misure insufficienti. Sono gesti positivi, sia chiaro, ma il Paese e la sanità pubblica hanno bisogno di grandi riforme, di una nuova cultura del fare che dia risposte alla mutata domanda di salute, e, chiaramente, di risorse adeguate. Prima questione, ridare ristoro a un lungo blocco dei contratti e dei salari e, quindi, all’impoverimento della categoria. Per esempio, come è avvenuto nel caso dei medici convenzionati, considerare la forte perdita di reddito di questi anni, derivante anche dall’impegno economico per la modernizzazione e gestione degli studi (strumenti, personale…ecc)”.
“Seconda questione – continua – è urgente dare anche un segnale politico investendo sui medici, che sono il motore del funzionamento della sanità e che invece da anni sono mortificati da precarizzazione e blocco del turnover, nonché da una continua marginalizzazione dal governo della sanità e dai processi decisionali che la interessano. Ridare dignità aumentando gli stanziamenti e prevedendo più risorse. Per esempio, implementando, per i convenzionati, la quota capitaria. Ma anche assumendo e stabilizzando quei professionisti sempre in scadenza, che da anni vedono i loro contratti rinnovati di semestre in semestre”.
In tal senso, aggiunge Emiliana Sanfilippo, del coordinamento nazionale precari Smi, “si chiede anche che si inserisca al Senato nella legge di stabilità un emendamento che preveda, lo slittamento della scadenza delle graduatorie già in essere, soprattutto in Sicilia, che consentono l’entrata in ruolo di diversi migliaia di medici, come avvenuto nel resto del Paese”. “Altrimenti – aggiunge – assisteremo a una ennesima ingiustizia a danno di migliaia di persone che per legge dovrebbero già essere state assunte a tempo indeterminato. Sarebbe, purtroppo, la dimostrazione ulteriore che la Sicilia è altra cosa rispetto all’Italia, un primato negativo che vorremmo scongiurare. Le leggi sono uguali per tutti, da Trento a Palermo”. (Fonte: Dire)