Si è svolta lo scorso 6 dicembre, presso la sede della Regione Lazio, la riunione tecnica per la riorganizzazione delle Centrali Operative di Ascolto della Continuità Assistenziale (CA). Presenti, per il Sindacato Medici Italiani del Lazio (Smi), Ermanno De Fazi e Maria Teresa Muraca, rispettivamente: Vice Segretario e Segretario Organizzativo Smi-Lazio.
Secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regione del 7 febbraio 2013, è stato affrontato il delicato tema della ridefinizione dei rapporti tra Emergenza Territoriale e Servizio di Continuità Assistenziale, con particolare riguardo alla modalità di accorpamento delle Centrali Operative di Ascolto di CA, al ruolo dell’Ares 118 e delle altre Asl regionali.
Ermanno De Fazi, sottolineando la differenza tra amministrare e condurre un dato servizio pubblico, ha affermato che la CA: «E’ un unico sistema le cui componenti e modalità operative sono regolamentate in toto dall’ACN 2009 e dall’AIR Lazio del 2006, cosa che rende insostenibile l’idea che Centrali Operative di Ascolto e medici itineranti possano essere gestiti da soggetti diversi, con il rischio di generare disomogeneità nel servizio e nel rispetto delle norme contrattuali».
A ciò ha fatto seguito l’affermazione di Maria Teresa Muraca sull’impegno di mantenere invariato il numero di medici attualmente in servizio nelle Centrali Operative di CA e di consentire «la trasformazione, a tempo indeterminato, di tutti i contratti di lavoro in essere. Sebbene la posizione del Sindacato maggioritario fosse molto diversa, in particolare sulla gestione e controllo delle Centrali, ipotizzando anche un coordinamento distinto dalle direzioni aziendali, la linea dello Smi-Lazio si è mostrata in grado di intercettare al meglio gli obiettivi regionali, la sostenibilità economica e le aspettative della Continuità Assistenziale».
In pratica, ciò che è stato ottenuto, è riassumibile nei seguenti punti:
1) Accorpamento delle attuali Centrali Operative di Ascolto “almeno” su base provinciale, pari a una per provincia;
2) Gestione organizzativa e funzionale delle Centrali in capo alle Asl, per quanto riguarda Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone, e all’Ares 118 per la sola provincia di Roma;
3) Conduzione del Servizio spettante in modo esclusivo ai medici di CA, sia di Centrale che itineranti;
4) Passaggio a tempo indeterminato degli attuali contratti di lavoro, con titolarità presso le Centrali di Ascolto;
5) Realizzazione di una piattaforma informatica per l’integrazione funzionale tra emergenza territoriale e continuità assistenziale. A questo si aggiunge, anche grazie al suggerimento del responsabile della Medicina Generale Smi-Lazio, Cristina Patrizi, l’istituzione presso l’Ares 118 di una modalità di confronto tra medici e direzione aziendale, in base all’ACN, al fine di rendere omogenei i comportamenti con le altre Asl.
Seguiranno, a breve, incontri tecnici presso l’Ares per definire i dettagli tecnici di quanto previsto.