Si è riunita a Roma con il segretario generale Smi, Pina Onotri, la delegazione trattante per il rinnovo della convenzione della medicina generale, composta dal vice segretario generale, Luigi De Lucia, dai dirigenti nazionali Ludovico Abbaticchio, Paolo Carollo, Bruno Agnetti, Nicola Marini, Floriana Riddei
Alla fine della riunione, il segretario generale Pina Onotri ha fatto il punto sulle trattative con la Sisac, la prossima riunione è prevista per il 21 dicembre, ma ha anche espresso un giudizio sul nuovo Governo Gentiloni e sulla conferma del ministro Lorenzin: “Sia chiaro, serve discontinuità con il passato e nuove idee. Se il Governo riuscirà a rompere con la pesante eredità dei precedenti Esecutivi, se interverrà con decisione contro il caos e le fughe in avanti delle Regioni, allora, forse, si creeranno le condizioni per dare risposte concrete a tre priorità:
- stabilizzare i precari, un esercito di medici in scadenza ogni sei/dodici mesi, che consentono il buon funzionamento dei nostri ospedali da molti anni;
- prevedere risorse adeguate per il rinnovo di contratti e convenzioni, le attuali sono insufficienti dopo 10 anni di blocco degli accordi lavoro;
- definire una vera e complessiva riforma delle cure primarie e dell’emergenza che consenta di rispondere in modo efficiente alla mutata domanda di salute. No alla logica dei tagli lineari di posti letto e personale, senza prevedere alternative serie sul territorio, scaricando così tutte le incongruenze sui Pronto Soccorso e sull’emergenza”.
“Quindi – conclude Onotri – abbiamo fatto il punto sull’ultima proposta di Convenzione presentata dalla controparte pubblica. Un giudizio semplice: inadeguata e in continuità con la logica di impoverimento dei servizi sanitari nel territorio in corso negli ultimi anni, e con molti, troppi, margini di interpretazione e manovra per le ‘invenzioni’ delle Regioni, che già in passato hanno ipotizzato modelli rigidi di assistenza per i cittadini, a danno della qualità e dell’efficacia, come per esempio, con la cosiddetta H16. Ripetiamo: si analizzi correttamente la domanda di salute, si prevedano risorse adeguate, si coinvolgano i medici nella governance della sistema, altrimenti la trattativa per la nuova convenzione non andrà da nessuna parte. E poi: basta con i tavoli separati, i medici sono medici, basta con le divisioni a uso e consumo delle élites sindacali. Infine: chiudiamo la stagione degli scioperi revocati, minano la credibilità dei medici, se si proclamano, si facciano. Serve una vera e forte protesta!”. (Fonte: Sindacato Medici Italiani)