OGGI SANITA' DAY

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IL 28 GIUGNO MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA PER DIFENDERE LA SANITÀ PUBBLICA
 
PER LO SMI L’INERZIA E I TAGLI DI QUESTO GOVERNO SONO IL COLPO DI GRAZIA AL SSN, DURAMENTE INDEBOLITO DA UN MALINTESO FEDERALISMO CHE HA TRASFORMATO LA SANITÀ IN UN TERRENO DI CONQUISTA DEI PARTITI E DEL PEGGIORE CLIENTELISMO.
 
SALVO CALÌ, SMI: “LA RESPONSABILITÀ PRINCIPALE DI QUESTA SITUAZIONE, PERÒ È DELLE REGIONI. GRAVI I TENTENNAMENTI DEL MINISTRO BALDUZZI PER IL VARO DEL DECRETO SANITÀ. INCOMPRENSIBILE LA CONFUSIONE E IL MISTERO SULL’APPROVAZIONE DELLA PROROGA DELL’INTRAMOENIA AL 31 OTTOBRE”
Un sanità day con polemica: “il decreto sanità” tarda a essere approvato, anche se pare sia stato dato il via libera a un DL con l’ennesima proroga sull’intramoenia (al 31 ottobre), la giornata  di oggi è, quindi, ancora più tesa e con ulteriori elementi di rivendicazione. Il Sindacato dei Medici Italiani-Smi, che partecipa unitariamente alle altre sigle sindacali alle manifestazioni previste su tutto il territorio nazionale, critica un malinteso federalismo e l’impostazione regionalista del Ssn, la presenza pervasiva dei partiti nel governo della sanità, e lamenta anche l’ennesima condotta ondivaga del ministro della Salute, Balduzzi.
 
Per Salvo Calì, segretario nazionale dello Smi, «questa giornata nazionale deve essere l’occasione per attaccare frontalmente il vero nodo irrisolto del sistema: la pervasiva presenza dei partiti nel Ssn, la perniciosa logica clientelare che ne consegue nonché il dilagare di scandali di corruzione. Tutto ciò in questi anni si è aggravato per un malinteso federalismo e per il caotico strapotere affidato alla Regioni».
 
«La sanità – aggiunge il segretario nazionale dello Smi, Salvo Calì – è il banchetto privilegiato, il terreno di conquista di decine di manager di diretta emanazione partitica e di centinaia di imprese che vi ruotano attorno, insomma una formidabile macchina di consenso elettorale. I medici, la stragrande maggioranza, sono vittime di questo sistema e sono marginalizzati dal governo delle aziende e del territorio. In questi anni i nostri servizi sanitari e i camici bianchi, ospedalieri o del territorio, sono stati oggetto di tagli durissimi, del blocco del turn over, del ricorso a contratti precari e atipici, a un aumento straordinario delle ore lavorative e degli oneri burocratici, nonché dal punto di vista professionale di una radicale crescita della pressione fiscale e del congelamento dei rinnovi di contratti e convenzioni. Si lavora male e in condizioni e strutture inadeguate. I pronto soccorso e le guardie mediche delle nostre città sono la cartina di tornasole di questa situazione, così come il sovraffollamento nelle corsie, l’allungamento delle liste di attesa e la mancata riorganizzazione delle cure primarie. Così si sta uccidendo il Ssn pubblico, universale e gratuito».
 
Lo Smi sottolinea, infine, come l’annunciato decreto sanità, presentato nei giorni scorsi dal ministro Balduzzi, per quanto insufficiente, visti gli enormi problemi che affliggono il Ssn, interveniva almeno su alcune questioni, tra queste il nodo della responsabilità professionale dei medici e il tema del precariato. «Eppure – conclude Calì – sembrerebbe che anche questo provvedimento rimane solo un progetto, la cui tempistica è tutta da verificare, nonostante le rassicurazioni del ministro. Incredibile, inoltre, la vicenda relativa all’ennesima proroga dell’intramoenia, decisa seconda vari giornali martedì in consiglio dei ministri, ma di cui non c’è traccia ancora sul sito del ministero della salute. Un decreto fantasma ? Questo “Governo dei Tecnici” riesce ancora una volta a sorprenderci».
 
Roma, 28 giugno 2012