La Regione non faccia campagna elettorale utilizzando la ristrutturazione del Policlinico Umberto I di Roma, come specchio per le allodole. Riteniamo piuttosto che il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti debba indire un confronto pubblico sulla ristrutturazione per chiarire quanto la stessa Regione ha divulgato, il 3 marzo scorso attraverso alcune agenzie di stampa, in merito alla Conferenza dei servizi che ha espresso parere favorevole alla prosecuzione delle successive fasi progettuali del ‘Masterplan’.
Purtroppo però quella Conferenza dei servizi si è tenuta il 18 dicembre del 2015, quindi più di un anno fa. Tant’è che non risponde ad alcuna problematica sollevata da Fials. E’ giunta l’ora di ottenere risposta dalla Regione Lazio e dall’Azienda Policlinico soprattutto in merito alla vulnerabilità sismica che era stata valutata solamente su un solo edificio ricostruito e riammodernato ai fini degli anni ‘90”.
E’ quanto si legge nella nota della Segreteria provinciale Fials di Roma che precisa: “Infatti, rispetto a quell’edificio è lo stesso Policlinico che ammette (con deliberazione n. 49 del 24 gennaio 2017) nell’ambito della redazione del progetto preliminare di ristrutturazione ed adeguamento era stata già effettuata la verifica della vulnerabilità sismica del Padiglione VII, considerato significativo, al fine di consentire la stima parametrica della spesa necessaria per l’intero intervento che riguarda 17 edifici. A questo proposito è doveroso avere risposte su quale livello di approfondimento aveva il progetto preliminare approvato in merito alla vulnerabilità sismica, quando la stessa era stata valutata su un solo edificio; contando anche che rispetto ai restanti, si ribadisce, oggetto di un pesante intervento di ammodernamento e riqualificazione; e ancora che ciò non avrebbe potuto generare perizie di variante con costi ulteriori al momento imprevedibili. A questi quesiti – sottolinea la nota – sia la Regione che il Policlinico devono rispondere”.
“Rimane da aggiungere che oltre al problema dell’analisi della vulnerabilità sismica fatta a posteriori l’attuale progetto deliberato prevede una durata totale dell’opera di ristrutturazione di circa 10 anni, forse anche 15, come dichiarato dallo stesso direttore dell’Umberto I, Domenico Alessio. Il Policlinico sarà quindi un cantiere per tutto questo tempo. Inoltre, il progetto prevede la messa a norma di solo il 40 per cento della struttura, saranno riqualificati circa 80.000 mq su 200.000 mq. Ciò significa che mentre si ristrutturano e si mettono a norma alcuni edifici, gli altri manterrebbero le carenze di sicurezza attuali. Non è chiaro che mentre si ristrutturano alcuni edifici i restanti rimarranno così come sono ora. Purtroppo da qui si evince che il progetto approvato sembrerebbe tralasciare la vera emergenza del Policlinico, ovvero la sua messa in sicurezza globale: un vero paradosso – riporta la nota -: metà ospedale in sicurezza e l’altra metà a rischio”.
Ricordiamo al presidente Zingaretti che – conclude la nota della Segreteria provinciale FIALS – che le stesse richieste di confronto pubblico sui progetti approvati erano state presentate anni fa all’allora presidente Piero Marrazzo per la ristrutturazione delle gallerie ipogee. Sulla ristrutturazione delle gallerie ipogee la nostra sigla sindacale aveva a suo tempo fatto numerosi esposti alla Procura della Repubblica che, purtroppo, non è intervenuta tempestivamente sequestrando i cantieri ed evitando che fossero spesi milioni di euro di denaro pubblico. A posteriori e ciò, non ci rallegra, quello che avevamo denunciato a suo tempo ha trovato piena conferma nelle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla stessa Procura della Repubblica”. (Fonte: Agenzia Parlamentare)