“Se i manager degli ospedali avessero tanta capacità organizzativa come l’abilità che hanno nella comunicazione, la nostra sanità andrebbe a gonfie vele. Il direttore del San Camillo Fabrizio D’Alba non si discosta da tale tendenza. Forse, più che scuole di formazione manageriale i dg avranno seguito corsi programmazione neuro linguistica, tali da vedere tutto in positivo e convincere i propri interlocutori”. Ironizza così il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che, a proposito di un servizio televisivo dichiara: “la visita al pronto soccorso del San Camillo di un celebre inviato, non ha fatto altro che confermare ciò che noi diciamo da anni, ovvero che il reparto che dovrebbe essere il biglietto da visita del nosocomio è in realtà una bolgia infernale, una cosa che neanche nel Terzo mondo è tale, uno spettacolo indecente e una violazione continua del diritto alla salute. Purtroppo è una notizia che non stupisce più nessuno. Ciò che stupisce invece è la dichiarazione del direttore generale Fabrizio D’Alba, che preso alla sprovvista non ha fatto altro che affidarsi a un annuncio, lo stesso fatto il 3 dicembre 2015 dal suo predecessore Antonio D’Urso: ‘doteremo il pronto soccorso di 800 metri quadrati in più’. Ma quando? Il copione è sempre il solito. Si tenta di placare l’ira collettiva con la solita, pietosa bugia ma i cittadini non la bevono più e presto, nel 2018, lo dimostreranno”, chiosa Il presidente. (Fonte: Agenzia Parlamentare)