LETTERA APERTA DI UN "GUARDISTA" DELUSO: COME DIFENDERE LA CATEGORIA?

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Una proposta molto interessante.
Un Medico di guardia ( o di Continuita’ Assistenziale, come si dice oggi) ci scrive deluso e preoccupato per il clima negativo e oppressivo che in Regione Lazio si respira contro la sua categoria. E’ soprattutto preoccupato per l’ atteggiamento schizoide del maggior sindacato, che da una parte invita i "guardisti" ad iscriversi, dall’ altra si rimangia le promesse e ne penalizza le aspirazioni e le prospettive.
Il collega, molto costruttivamente, non si limita alle proteste ma presenta un articolato progetto finalizzato alla soluzione del problema della compatibilita’ tra l’ attivita’ di guardista e quella di medico di famiglia.
Una proposta, secondo noi, assolutamente meritevole della massima attenzione da parte degli organi Regionali.

Aprire l’ articolo per leggere i dettagli della proposta. Premessa

  •  nella Regione Lazio esiste il rapporto più basso d’Italia tra numero di medici di AP e assistibili tanto che la media di assistiti per medico non supera le 900 unità.
  • Considerato inoltre come esistano in virtu’ della particolare situazione regionale molti medici di A.P. con numero di scelte inferiori a 300.
  •  considerato come  nel calcolo delle zone carenti di AP nella Regione Lazio ai medici di CA non sempre è stato attribuito il valore pari al rapporto ottimale vigente (1:1000) ma un valore inferiore, derivante dall’applicazione del limite di compatibilità di 650, determinando di fatto un errore nell’attribuzione delle zone carenti di AP individuandone in eccesso rispetto alla popolazione assistibile.
  • considerato inoltre come sia  prevedibile la riduzione del numero dei medici titolari di CA incaricati anche di AP a causa del superamento del limite di 650 assistiti
  • considerato come i medici di cui sopra perdendo l’incarico di CA andrebbero a soprasaturare l’offerta di AP abbassando ancor di più il rapporto tra medico e assistiti creando importanti sacche di sottoccupazione medica e di un peggioramento del servizio
  • stimata invece nella Regione Lazio una forte carenza di medici di CA che in base al rapporto ottimale dovrebbero essere circa 900 e sono invece soltanto 600
  • considerato inoltre che il rapporto ottimale dei medici di CA così come previsto dall’art. 36 dell’AIR presumibilmente non verrà raggiunto in tempi brevi e che è invece prevedibile un depauperamento dell’organico di medici di CA a causa della perdita del doppio incarico
  • valutata come criticità regionale dell’applicazione del vigente ACN la situazione dei medici con doppio incarico di CA e AP che al raggiungimento del limite di compatibilità tra i due rapporti convenzionali andrebbero a perderne uno (art. 65 ACN)
  • visto inoltre che l’ACN all’art. 14 comma 9 recita “Nell’ambito degli accordi regionali possono essere definiti parametri di valutazione di particolari e specifiche condizioni di disagio e difficoltà di espletamento dell’attività convenzionale” e che questa condizione ricorra per il caso di specie
  • considerato che sia le sigle sindacali dei medici di medicina generale, , sia il Ministero della Salute hanno dato avvio ad un progetto di ristrutturazione del ruolo del medico di medicina generale nell’ottica di una compensazione tra quote orarie e quote capitarla nell’ambito della sua specifica attività
  • valutando come l’introduzione di tale regolamentazione non comporti alcun aggravio di spesa per la Regione Lazio ma migliori, a parità di risorse, il servizio reso all’utenza.

 
Alfine di regolamentare la norma del vigente ACN (art.65) relativa all’obbligo di optare per uno dei due rapportasi si  propone:
 
a)     nel caso del raggiungimento di un numero di scelte pari a 650 assistibili,  si attua la procedura prevista all’art. 65. All’atto della convocazione si dà facoltà al medico di poter richiedere il blocco volontario di acquisizione di scelte a 650,venendo  comunque conteggiato con un rapporto ottimale 1:1000
b)      . Nel caso di un numero di scelte superiore totali (temporanee e non)  a   650,ma con numero di scelte stabili inferiori o pari a 649,si dà comunque facoltà al medico di essere bloccato a 650,in maniera tale che le scelte temporanee ,alla scadenza naturale, non gli vengano più ascritte e gli sia consentito di mantenere il doppio incarico.Questo sia in previsione della ristrutturazione del ruolo dei medici di medicina generale, sia in virtù del fatto che la Regione Lazio ha attribuito titolarità di continuità assistenziale a medici già titolari di A.P. con un numero di scelte totali  superiori a 650, ma che comunque non superavano le 649 scelte stabili
c)      Nel caso in cui il medico decida di revocare il blocco, tale opportunità potrà essere esercitata una sola volta in modo irreversibile. A partire dai 30 giorni successivi a tale richiesta essi esercitano l’opzione. 
 
Tale accordo andrà in vigore entro 60 giorni dalla sua approvazione