L’estate è appena iniziata e l’emergenza in ospedale è quella dei giorni più “caldi”. Le ambulanze dell’Ares 118 restano bloccate perché i letti del dipartimento di emergenza sono pieni, le barelle dove sistemare i pazienti sono finite e quindi si usano quelle delle ambulanze stesse.
Una situazione che questa mattina era particolarmente aggravata dal fatto che nel fine settimana si vive un vero e proprio collasso dell’ospedale: aumenta la richiesta, non ci sono posti, si crea un “tappo”. Un fenomeno che non è solo di Latina ma che qui sembra particolarmente acuito. Questa sera sono ancora 38 le persone in attesa di ricovero, 79 quelle in attesa. Sta peggio solo il Policlinico “Umberto I” di Roma. Non solo, c’è chi sta aspettando su una barella ormai da oltre 48 ore di poter avere un posto. Perché se gli accessi record al pronto soccorso sono – spesso – un problema del territorio che non “filtra” (non bastano l’ambulatorio dei giorni festivi, né le unità di cure primarie) – i ricoveri che non avvengono sono un problema dell’ospedale.
In tutto questo, con le ambulanze bloccate si “scopre” il territorio e in caso di emergenza devono essere attivati i cosiddetti mezzi “spot”, con costi elevatissimi. Di più: nel piano per la stagione estiva sarà inserita una nuova ambulanza per il servizio al lido di Latina ma solo per 12 ore al giorno, non 24 come sarebbe necessario dato l’aumento di popolazione e il fatto che nel capoluogo c’è un solo mezzo nelle ore notturne. E se resta fermo in ospedale…(Fonte: Online News)