Il settore dello Smi dei medici fiscali dell’Inps, letta la la bozza di Atto di indirizzo inviata dai ministeri competenti, e a seguito della segreteria nazionale del sindacato, tenutasi a Roma, lo scorso fine settimana, esprime forti critiche al testo.
Per Piera Mattioli, “l’impostazione è sbagliata, servono forti modifiche. Necessario fare una rivoluzione copernicana: basta precarietà, si punti sulla stabilità e la qualità”.
Lo Smi, quindi, elenca le principali criticità della bozza:
- Non è possibile inserire nei destinatari della convenzione i medici non contemplati nella richiamata legge, ovvero la 75 del 25 maggio 2017;
– Vi deve essere la certezza dell’orario pieno “38 ore” e non un tetto massimo di 36 ore;
– No al pagamento a prestazione a fronte di un rapporto convenzionale orario;
– Contrarietà alla decurtazione dei rimborsi ovvero addebitare i costi sostenuti per lo svolgimento del lavoro inps ai medici di controllo;
– Opposizione al tacito rinnovo di una convenzione.
Infine, lo Smi fa una osservazione di metodo invitando la controparte pubblica a definire la reale rappresentatività dei sindacati della medicina fiscale;
“Siamo da subito pronti a dare il nostro fattivo contributo per migliorare radicalmente il testo – conclude Mattioli – e a inviare eventuali osservazioni e proposte, così come richiesto dai ministeri entro il 19 luglio e prima dell’incontro del 21″. (Fonte: Sindacato Medici Italiani)