Riceviamo e pubblichiamo dalla Responsabile Nazionale di settore
Cari colleghi,
questa mia per condividere con voi alcune riflessioni sul famoso-famigerato Decreto Balduzzi.
Come molti di voi sapranno, la discussione della bozza in consiglio dei ministri è stata rimandata
mercoledì p.v. e, probabilmente, la bozza definitiva sarà resa pubblica martedi.
Ad un’attenta lettura delle ultime bozze circolanti non si può stare assolutamente tranquilli, soprattutto nel passaggio che recita “le regioni possono , nei limiti delle disponibilità finanziarie per il servizio sanitario nazionale loro assegnate , provvedere alla dotazione strutturale, strumentale e di servizi delle forme aggregative ed organizzative fornendole in maniera diretta oppure tramite l’erogazione di risorse finanziare necessarie per l’acquisizione degli stessi beni e servizi.”
La possibilità e non l’obbligo di farsi carico dell’organizzazione e l’opzione di poterla demandare ,in alternativa, alle forme aggregative, di fatto, smantella il sistema di assistenza h 24 (medici di famiglia il giorno e medici di c.a di notte e nei festivi) così come sinora conosciuto:capillare, accessibile, equo ed economico.
Esprimo una forte preoccupazione per tutti i medici di ca :e per coloro che sono titolari di contratto a tempo indeterminato -e sulla loro futura riallocazione all’interno di queste organizzazioni funzionali-, ma soprattutto per i colleghi precari (quasi il 40% dei 13.000 medici operanti sul territorio nazionale).
Chi sarà il loro nuovo datore di lavoro?La regione , l’azienda oppure i componenti delle aggregazioni funzionali? O peggio ancora cooperative (così come per gli infermieri) ?
E che dire dei giovani medici appena formati che, sino ad oggi ,potevano almeno aspirare a lavorare nei servizi di continuità assistenziale e domani magari lavoreranno sottopagati nelle AFT o UCCP?
Sono contenta che anche altri si siano finalmente accorti che l’assistenza h 24 7 gg/7 già esiste ; ma c’è da chiedersi chi sia il consulente e l’interlocutore del costituzionalista Balduzzi in materia di sanità.
Io sono uno del 8000 medici titolari di doppio incarico e non mi sento affatto pronta a agli studi medici h 24 ,così come concepiti, come qualcuno ha dichiarato sui giornali e come me tanti altri. E gli altri 7000 medici di C.A , età media 50 anni, cosa facciamo ?Li rottamiamo?
il programma dello SMI ,da sempre, è questo :
Servizio di continuità assistenziale coordinato dall’Azienda;riconoscimento del lavoro usurante notturno e di tutele;
Non mi pare che altri aspirino a questi stessi diritti per il settore che dicono di rappresentare
Adesso è inutile che chi ,in nome di una fantomatica rifondazione (come se si dovesse ricostruire su delle macerie, negando tutto ciò che di buono i medici hanno fatto nell’ambito del SSN) , cerchi di tranquillizzare la categoria, quando ha deciso ,fin dall’inizio, che l’agnello sacrificale di questa pseudo-riforma doveva essere l’anello più debole della catena :la C..A
Cerchiamo di difendere la dignità del nostro lavoro.
Cerchiamo di difendere il nostro DIRITTO al lavoro.
Pina Onotri
Responsabile Nazionale SMI –C.A.