Inps: parte la trattativa, dopo l’atto di indirizzo della medicina fiscale

Print Friendly

Il 10 ottobre scorso si è svolto, presso la sala Billia della Direzione Generale Inps, il primo incontro su “Stipula della convenzione tra I’Inps e le organizzazioni sindacali per le disciplina dei rapporti tra Inps e i medici di medicina fiscale.

Per l’Inps erano presenti il Direttore Generale Gabriella Di Michele,il coordinatore nazionale medicina legale Massimo Piccioni (solo come auditore) e per la direzione Ammortizzatori Centrali, Maria Grazia Sampietro.

Erano presenti oltre a SMI, rappresentato da Piera Mattioli e Nicola Marini, le seguenti sigle sindacali: Cisl, Fimmg, Snami, Uil, Sinmevico, Cgil, Sumai, Simet, Anmefi, Anmi-Femepa.

Prima di iniziare l’incontro, dalla Cgil è stata sollevato il problema sulla legittimità dell’incontro in relazione alla pubblicazione dell’atto di indirizzo sulla  Gazzetta Ufficiale e sull’intestazione riportata, cioè: “Approvazione dell’atto di indirizzo per la stipula delle convenzioni tra l’INPS e le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale”. Tuttavia si è deciso di proseguire i lavori per evitare dannose dilatazione dei tempi. Tanto più che è sembrato ci fosse la volontà di procedere celermente per poter arrivare ad una conclusione a fine dicembre. Comunque l’Inps ha precisato che sul punto contestato  erano stati informati i ministeri.

Le parti sono state chiamate ad esprimersi in particolare su 3 questioni:  incompatibilità, modalità reclutamento dei medici e i compensi dei medici.

E’ stato fatto presente dallo Smi che era inaccettabile che dopo tanto tempo ancora si discutesse di stabilizzazione. 

Il Direttore Generale ha precisato che era intenzione dell’Inps sentire prima le nostre proposte, per verificare la presenza di una posizione condivisa nel merito tra le organizzazioni sindacali. 

Condivisione ampia sull’ipotesi di applicare ai medici fiscali la convenzione della specialistica visto anche che in passato è stata applicata a medici inps e Inail.

La discussione è ripresa sui punti indicati dalla Sampietro dell’Inps e tutti i sindacati si sono espressi sulla necessità che ci fosse separazione netta tra medico certificatore e medico verificatore.

Siamo intervenuti illustrando la bozza Smi di convenzione approfondendo il punto sul reclutamento dei medici da incaricare, nel merito si è fatto presente la necessità di inserire nell’accordo anche le tutele previdenziali e assicurative che non erano presenti nell’atto d’indirizzo, quindi da modificare e integrare.

Abbiamo ribadito all’istituto la necessità di reinvestire risorse per le visite ai dipendenti privati e di mantenere i controlli entro una percentuale prevista da diverse circolari Inps con la quale abbiamo ottenuto certi risultati nella lotta all’assenteismo nel settore privato. Alla fine abbiamo parlato di compensi che non possono scendere sotto una  soglia giusta e dignitosa per l’attività professionale. Abbiamo espresso la ferma volontà di giungere ad un accordo che desse soddisfazione alle nostre legittime richieste economiche e di stabilizzazione, senza che in alcun modo si potesse prevedere una nostra diversa allocazione sul territorio o un compenso complessivo inferiore ad una certa cifra netta, né tanto meno che fosse messa in discussione la conferma dei medici fiscali in servizio come gli aventi diritto al conferimento di un incarico stabile nel tempo e non sottoposto a revisioni numeriche. 

L’Inps ha tuttavia chiesto “comprensione” considerando l’attuale contingenza economica. Motivazione pretestuosa che come Smi abbiamo rigettato, facendo notare le numerose spese discutibili dell’Istituto e ricordando che nella conferenza stampa del presidente dell’ente, Tito Boeri sul polo unico del 30 agosto, era stato evidenziato proprio dall’Inps che grazie all’opera dei medici fiscali si sarebbero recuperati 21 milioni di euro. 

Quindi abbiamo chiesto, visti i risultati virtuosi del lavoro dei professionisti del settore, che si raddoppiassero  gli stanziamenti per poter ulteriormente incrementare il recupero di risorse, reinvestendoli in accordi di lavoro dignitosi ed equi.

Abbiamo ribadito con forza che siamo una delle poche forze produttive dell’inps.

E chiesto se l’inps avesse già preparato una bozza di convenzione, la risposta è stata positiva, viene infatti ipotizzata una nuova riunione il 27 ottobre.

Abbiamo domandato se fosse già stato quantificato un compenso, nessuna risposta, crediamo, quindi che siamo alla vigilia di un periodo difficile di trattativa.

L’augurio dello Smi è che che tutti insieme, sindacati e associazioni, si possa dare un contributo unitario alla soluzione dei problemi del settore per ottenere ciò che è un diritto: un reddito dignitoso qualificante per una categoria che è forza produttiva certa e che va quindi riqualificata in ragione anche degli apprezzamenti dello stesso presidente Inps, Tito Boeri, che ha definito i medici fiscali come capaci nel relazionarsi con il lavoratore, con abilità nel dare un giudizio medico-legale, competenti nello svolgimento di una attività molto delicata e complicata.

Auspichiamo che al prossimo incontro con le altre organizzazioni, che si terrà a breve, si possa discutere nel merito. (Fonte: Sindacato Medici Italiani)