Iperprescrittori :i buoni e i cattivi

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Ricevo dalla dr. Felici e pubblico volentieri

Cari colleghi,
volevo informarvi di una una cosa importante: la “classifica” degli iperprescrittori è basata sul valore di spesa per assistito, rapportata a 1000 assistiti. In parole povere, la spesa del medico è stata calcolata, tramite un algoritmo matematico, COME SE AVESSE 1000 ASSISTITI, indipendentemente dal numero reale degli assistiti in carico. In questo modo i medici sarebbero tutti confrontabili tra loro. 
La classifica, quindi, non è guidata dal medico che ha il volume di spesa più alto in assoluto, ma dal medico che spende di più ad assistito. Quindi, spesso, gli iperprescrittori sono colleghi con meno di 500 pazienti, che hanno un volume totale di spesa non molto alto, ma che, rapportato a 1000 assistiti,  hanno un rapporto  spesa/assistito quasi il doppio di quella media delle asl. Questo può succedere perché un medico a basse scelte, in genere, vede praticamente tutti i suoi assistiti, mentre uno ad alte scelte ne vede, fatalmente, solo una parte. Se uno curasse tutti i 1500 come un altro cura i suoi 500, la spesa salirebbe alle stelle.
 
Nel report ci sono anche le pazienti con la terapia per l’infertilità, farmaci in DP,  etc tutte cose che pesano molto e che non devono essere “conteggiate” perché totalmente indotte.
 
I report, quelli scaricati dal cruscotto del sistema TS,  contengono molti dati che dovrebbero essere incrociati con i dati presenti nel nostro database.
 
I report del sito regionale sono invece molto scarni e riflettono  gli indicatori della DCA 71 e sono molto criptici.
 
I report dovrebbero essere degli strumenti di confronto e non delle clave da abbattere sulla testa di poveri malcapitati.