Il 20 maggio presso la Direzione Generale della Asl di Latina, è stato sottoscritto (tra la ASL e le OOSS rappresentative della Medicina Generale), il Protocollo d’Intesa sulla “Presa in Carico e Continuità Assistenziale”. Questo progetto è stato fortemente voluto dalla Direzione Aziendale quale esigenza di ottimizzare la gestione sul territorio delle patologie croniche con la loro presa in carico attiva da parte dei medici di Medicina Generale.
Il Progetto
Il progetto partirà, sin dal mese di giugno, con la presa in carico dei pazienti affetti da Diabete Mellito e BPCO in 6 “UCP pilota” e verrà poi esteso entro l’anno in corso in tutta l’Azienda, con l’adesione su base volontaria dei medici di Medicina Generale e dei pazienti. La durata prevista è di 18 mesi con la possibilità di rivalutazione successiva ed anche di implementazione con altre patologie croniche, come lo scompenso cardiaco.
Cosa prevede la Asl
Al fine di semplificare il percorso assistenziale, la Asl metterà a disposizione dei medici di Medicina Generale un applicativo che permetterà di fare dialogare tra loro i vari attori coinvolti nel programma, quali medici di Medicina Generale, specialisti, personale infermieristico e amministrativo, e di uno spirometro per la stadiazione e monitoraggio della malattia bronchiale. Come indicazione posta dalla regione Lazio, il paziente aderente al progetto dovrà attivare presso le sedi aziendali il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) alla cui implementazione parteciperanno tutti i soggetti coinvolti nel programma.
Retribuzioni
Le retribuzioni previste per i medici di Medicina Generale sono per ogni paziente di 10 o 15 euro, da contabilizzare ad avvenuto arruolamento, di 5 euro ottenuti al raggiungimento degli obiettivi stabiliti, di 1 euro ad avvenuta attivazione del FSE e 20 o 22 euro a singola spirometria effettuata.
La posizione dello Smi-Lazio
L’obiettivo del Sindacato Medici Italiani del Lazio, (sia come opinioni già esposte durante le trattative che come indicazioni che verranno costantemente ribadite durante lo svolgimento del progetto), è quello di mantenere il Protocollo all’interno della cornice normativa regionale esistente, di mantenere centrale il ruolo del medico di Medicina Generale rinforzando il rapporto fiduciario con il paziente, di evitare complicazioni burocratiche insostenibili (quali per esempio un eccessivo ricorso alle prenotazioni delle prestazioni dai nostri studi), creare un canale diretto con la Asl per facilitare l’utilizzo dell’applicativo aziendale e la sua integrazione con il gestionale di studio, la Cooperazione Applicativa ed il FSE, pretendere dalla Asl un percorso formativo scientifico, evitare la esternalizzazione di alcune prestazioni sanitarie (come già avvenuto in alcune regioni), porre le condizioni affinché i colleghi ricevano i compensi dovuti nei tempi definiti, tutelare i colleghi “single” non componenti di UCP, monitorare lo svolgimento dei lavori al fine di porre le dovute misure correttive qualora necessarie, organizzare incontri sul territorio con tutti gli iscritti per focalizzare e risolvere tutte le problematiche che vengono ad emergere.
Le criticità espresse dallo Smi-Lazio
In questo accordo, i principali motivi di disappunto e di perplessità dello SMI-Lazio (volutamente sottolineati nella nota a verbale posta al momento della sottoscrizione) sono sorti sull’utilizzo di un nuovo applicativo informatico che va a sovrapporsi agli strumenti tecnologici già definiti in sede di accordi regionali, quali la Cooperazione Applicativa ed il FSE, che sarebbero dovuti essere la condizione necessaria e sufficiente allo svolgimento della presa in carico delle cronicità, senza i rischi connessi alla integrazione dei vari sistemi ed alla ulteriore complessità e carico burocratico dell’attività del medico di Medicina Generale.
Gli obiettivi dello Smi-Lazio
La convinta intenzione dello SMI-Lazio è quella di una prossima rinegoziazione in sede regionale dei compensi oggi previsti per la presa in carico del paziente cronico e per la alimentazione del FSE, compensi assolutamente non corrispondenti sia al dovuto impegno lavorativo del medico che ai costi necessari alla gestione del proprio studio.
Luigi Martini
Segretario Aziendale ASL Latina