Cari colleghi,
svolgo come tutti una gran mole di lavoro, che ultimamente si è andata caricando di mansioni informative sui farmaci generici. Giusta cosa il risparmio delle risorse pubbliche a parità di efficaia. Ma di giorno in giorno tracimano le richieste di rassicurazione da parte degli assistiti :"se quel GENERICO X sia uguale a quell’altro GENERICO Y che il farmacista mi ha dato la volta precedente e che la volta prima ancora era con una scatola di colore diverso".
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Io credo che per una giusta e corretta responsabilità legale di prescrizione e farmacovigilanza ATTIVA su ogni farmaco, compresi i generici, dovremmo avere la sicurezza che sia stato dato all’assistito proprio quel farmaco GENERICO X.
Solo in un caso potrebbe essere permessa la sostituzione, quando fosse da noi apposta la parola SOSTITUBILE CON FIRMA, in casi di emergenza ed urgenza del farmaco stesso per non danneggiare l’assistito. Altro che non sostituibilità o solo il nome del principio attivo!!
Ci manca ora solo la volontaria valorizzazione delle NOSTRE E SOLO NOSTRE prescrizioni, per riempire la nostra vuota, non responsabile ed inappropriata giornata di medici di famiglia, che potrebbero dedicare la loro professionalità a scopi ed atti ben più utili alla medicina del territorio che a sciarade prescrittive.
Valorizziamo i nostri contratti, diamo il giusto peso economico alla nostra professionalità e responsabilità prescrittiva compresi i farmaci generici e non suicidiamo la nostra categoria con una implicita e falsa ammissione di non valorizzazione del nostro operato.
Vi ringrazo per l’attenzione,
Antonio Bertolini