Con l’Accordo Regionale DCA 565, del 22 dicembre 2017, la Regione Lazio ha riconosciuto la necessità di equiparare le posizioni dei medici che hanno costituito UCP con sede unica e di riferimento, parificando dunque l’importo degli emolumenti a prescindere dalla forma organizzativa adottata.
Tuttavia, la Regione ha subordinato l’attuazione di tale diritto all’elaborazione di un nuovo regolamento UCP, ad oggi non ancora adottato. La stasi della Regione però non deve creare ulteriori pregiudizi economici ai medici, tanto più che all’art. 2A), terz’ultimo capoverso, DCA 565 DEL 2017, si legge “La Regione entro 6 mesi dalla sottoscrizione del presente accordo provvederà ad una ricognizione delle trasformazioni della forma associativa UCPS in UCP sulla base di quanto disposto dal DCA 376/2014. Sulla base di tale ricognizione e dei costi aggiuntivi sostenuti dai Medici di Medicina Generale le parti concorderanno le modalità per l’adeguamento della relativa indennità di UCP”.
A tal fine il Sindacato dei Medici Italiani mette a disposizione dei medici coinvolti l’assistenza legale per ottenere il riconoscimento economico previsto dal summenzionato accordo regionale. L’adesione a tale iniziativa si articola in una prima fase stragiudiziale, i cui costi sono totalmente a carico del Sindacato dei Medici Italiani ed una seconda eventuale fase giudiziale.
L’adesione dovrà essere formalizzata mediante l’ invio di una richiesta scritta (indicando nome,cognome, residenza,codice fiscale, telefono, pec, indirizzo di studio e di UCP e numero di assistiti in carico) entro il 12.8.2020 all’indirizzo: consulenzalegale@sindacatomedi
L’adesione alla prima fase stragiudiziale NON comporta l’automatica partecipazione alla seconda ed eventuale fase giudiziale alla quale si potrà eventualmente prendere parte mediante distinto atto di adesione i cui termini saranno resi noti nel corso delle prossime settimane, e che prevederanno una tariffa agevolata per gli iscritti SMI.
La Segreteria Regionale SMI Lazio