I sindacati della dirigenza medica e sanitaria del Lazio hanno proclamato lo stato di agitazione per la revoca di una serie di delibere che la Giunta Regionale del Lazio ha approvato a dicembre 2007 e che i sindacati ritengono lesive dei diritti dei cittadini della Regione Lazio e punitive nei confronti dei lavoratori della Sanità.
I sindacati della dirigenza medica e sanitaria del Lazio CIMO-ASMD, CIVEMP (SIVEMP-SIMET), CISL MEDICI, FEDERAZIONE MEDICI (Uil Fpl medici, Nuova Ascoti, SMI), CGIL MEDICI, SINAFO, UMSPED (AAROI-AIPAC-SNR), CONFEDIR LAZIO (CONFERDIR SANITA’-DIRER-DIREL-SICUS-DIRP-SIDAS) hanno proclamato lo stato di agitazione. Sono previste ulteriori iniziative sindacali e nelle sedi giudiziarie, per la revoca di una serie di delibere che la Giunta Regionale del Lazio ha approvato a dicembre 2007 e che i sindacati ritengono lesive dei diritti dei cittadini della Regione Lazio e punitive nei confronti dei lavoratori della Sanità.
1) Con queste delibere sono stati deliberati tagli di personale e blocchi del turn-over, senza presentare i dati relativi all’attuale consistenza e distribuzione degli organici e senza tener conto ancor più delle necessità assistenziali dei cittadini della Regione Lazio.
2) Non si è data risoluzione alla problematica del precariato dei Medici e degli altri professionisti del Sistema sanitario regionale.
3) Sono stati deliberati, inoltre, tagli alle indennità contrattuali contravvenendo a quanto precedentemente concordato in sede di applicazione regionale.
Come conseguenza molti reparti e servizi, compresi quelli deputati all’emergenza, riusciranno a malapena a garantire le prestazioni, solo grazie alla professionalità, competenza e dedizione di professionisti spesso in situazione di precarietà e sottopagati, con scarse garanzie circa il loro futuro professionale e familiare.
Tali Delibere sono oltretutto fuorvianti rispetto alle vere cause del dissesto finanziario della Sanità della Regione Lazio, che vanno ricercate nella cattiva gestione delle Aziende Sanitarie da parte delle Amministrazioni che si sono succedute in questi ultimi anni, facendo pertanto pagare il deficit accumulato in anni di clientelismo e pessima conduzione della cosa pubblica a chi lavora ed ai cittadini.
Lo SMI-Lazio, componente di Federazione Medici aderente UIL Fpl, che da anni sostiene la necessità di potenziare e rilanciare il sistema sanitario pubblico in tutte le sue componenti ritiene che le scelte fatte vadano nella direzione opposta; pertanto la proclamazione dello stato di agitazione è solo la prima delle iniziative che verranno messe in atto nei prossimi mesi a sostegno dei medici, di tutti gli operatori della sanità e dei cittadini del Lazio.
Il segretario SMI-Lazio
Gian Marco Polselli