FERMA PRESA DI POSIZIONE DELLO SMI SULLA NUOVA DELIBERA REGIONALE

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La Regione Lazio ha apportato alcune modifiche alla "Delibera delle Siglette". Benche’ molte di tali modifiche vadano a correggere alcune delle incongruenze da noi segnalate, restiamo FORTEMENTE CONTRARI ad un meccanismo che mentre si rivolge (a parole) a tutti i prescrittori, in realta’ e’ diretto ai soli Medici di Famiglia, che crea disparita’ di trattamento tra le varie categorie sanitarie, che tenta di intimidire i medici mediante il ricorso improprio alle Commissioni per l’ Appropriatezza. Altri sindacati, dopo aver definito "irricevibile"  la delibera, ora si lanciano in entusiastiche approvazioni. E pensare che tanti colleghi si affidano e si fidano…
Per il testo della lettera inviata da SMI, aprire l’ articolo Roma, 28 marzo 2008
All’Assessore alla Sanità
Augusto Battaglia

Via R. R. Garibaldi 7

00145 Roma
 
Oggetto: Modifiche Delibera 1057 del 28/12/2007 GR Lazio
 
Lo scrivente sindacato in ottemperanza alla V.s. richiesta, dopo attenta valutazione e approfondita discussione al suo interno, nel ribadire che:
ü      i medici del territorio sono una incommensurabile risorsa umana e professionale del SSR che deve essere valorizzata e non  additata come responsabile di aggravi di spesa per la Regione Lazio;
ü      i medici del territorio non devono  essere considerati gli “unici” responsabili di prescrizioni farmaceutiche;
ü      i medici del territorio non sono tenuti ad occuparsi delle  scadenze di brevetto dei farmaci, pena essere soggetti a monitoraggio specifico, da parte delle Commissioni Distrettuali per l’Appropriatezza Prescrittiva.
Osserva che:
ü      la Delibera in oggetto, limita  la prescrivibilità di farmaci e di molecole, diversi tra loro, ai soli farmaci a brevetto scaduto, considerando solo questo quale parametro di appropriatezza prescrittiva.
ü      la Delibera in oggetto , pur nella versione modificata:
a.       INDUCE il Medico ad una limitazione della scelta prescrittiva tra molecole diverse appartenenti alla stessa categoria;
b.      DETERMINA  un’ inopinata ed improvvisa  modifica dell’ assetto terapeutico in corso ai  pazienti, ai quali saremmo costretti a proporre un’ alternativa  all’utilizzo di farmaci evidentemente efficaci ed appropriati ( in base alle evidenze ed agli aspetti regolatori AIFA) avente come unica motivazione quella della scelta del farmaco a brevetto scaduto;
c.       L’ impatto psicologico oltreché l’ eventuale variazione nella risposta terapeutica da parte del paziente, spesso anziano e con pluripatologia, richiede deontologicamente PRUDENZA E DILIGENZA, le quali non possono trovare aderenza a disposti normativi che così incisivamente modificano gli assetti prescrittivi, per evidenti esigenze farmaco economiche;
ü       la Delibera in oggetto potrebbe pertanto determinare DANNO ALLA SALUTE DEL PAZIENTE, e inoltre una discriminazione nella possibilità di cura dei cittadini tra Regione Lazio e le altre Regioni italiane, con evidente alterazione dei LEA nazionali.
ü      la Delibera in oggetto indica un sistema di “controllo e verifica” della attività prescrittiva non corretto né conforme ai dettati contrattuali dei diversi profili medici coinvolti (“tutti i medici prescrittori”):
a.       Solo i medici di Assistenza Primaria sono soggetti alla eventuale verifica da parte delle CAPD, le quali, di contro, non hanno alcun titolo alla disamina dell’ attività prescrittiva dei colleghi di Dirigenza Medica od ancora dei colleghi operanti nelle strutture private accreditate o negli IRCS o negli Ospedali a carattere religioso accreditati o nei policlinici universitari,
b.      Appare pertanto evidente lo spirito della delibera nella quale si indica un obbligo prescrittivo valevole (a prescindere) per “tutti i medici prescrittori”, laddove invece si individua un unico organismo di controllo, proprio solo dell’ AANN della Assistenza Primaria.
RIBADISCE:
Totale contrarietà ad ogni provvedimento che sic et simpliciter alteri l’ assetto terapeutico del paziente , limitando la scelta prescrittiva.
Propone:
Laddove questo Assessorato  ritenesse politicamente e farmaco-economicamente indispensabile procedere nella direzione dell’ intervento sulla spesa farmaceutica:
·        Limitare l’applicazione della delibera in oggetto esclusivamente alla prescrivibilità monopezzo dei farmaci branded di cui alla tabella A ,senza alcun tipo di “codice di valorizzazione” (pur nella consapevolezza che non è nella politica del tipo “tessera annonaria” che è da intravedersi la possibilità di un ulteriore risparmio, bensì nella promozione di una cultura consapevole della salute, nella valorizzazione e incentivazione della professionalità della categoria e nella individuazione di scelte premianti sul territorio, invecechè  provvedimenti tampone sui farmaci di ampio consumo.)
·        Non modificare la prescrivibilità dei farmaci a brevetto scaduto (genericato o branded).
In tal modo non si creerebbe contenzioso fra medico e paziente, non si indurrebbe il medico a forzare i doveri di correttezza deontologica alterando schemi terapeutici in essere, pur favorendo un consistente risparmio di spesa.
 
Auspicando che i tempi necessari alla valutazione della Vostra bozza, consentano analoga riflessione da parte di codesto Assessorato sulle nostre considerazioni e proposte, e sempre
disponibili a trovare soluzioni CONCERTATE inviamo i nostri .



Cordiali saluti
La Segreteria regionale

S.M.I. Lazio