Rilevamento Carenze Lazio di Assistenza Primaria a ciclo di scelte: la responsabile posizione SMI Lazio e le strumentali polemiche

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Prot.27/2023

Medici di medicina generale:
la Regione Lazio individui le zone carenti dopo un’attenta geolocalizzazione delle carenze dei medici!

Nota della Segreteria Regionale Sindacato Medici Italiani (SMI) Lazio

Roma, 9 giug.- “Abbiamo chiesto alla Regione Lazio di pubblicare le zone carenti di medico di medicina generale a seguito di una preliminare e concordata e definizione di precise modalità di geolocalizzazione degli studi, così come regolarmente viene effettatuate nelle Asl delle provincie Laziali con la condivisione di tutte le sigle sindacali. Abbiamo rivolto lo stesso appello alle altre organizzazioni sindacali dei medici di famiglia della regione” così Cristina Patrizi, Segretario Regionale dello SMI Lazio.

“L’individuazione delle zone carenti di medici di medicina generale deve essere ancorata al territorio perché, ad esempio, attualmente nella città di Roma vi sono zone con una alta densità di medici e con pochissimi pazienti ed intere aree che sono desertificate, in particolare modo le aree periferiche che sono più disagiate. Chiediamo per questo una ricognizione territoriale più attenta come atto di responsabilità della Regione Lazio, sia nei confronti dei pazienti che si trovano senza medico, sia verso i giovani medici che rischierebbero d’incominciare un’attività a zero pazienti con il carico di tante spese di gestione, e senza che vi sia alcun ritardo nella pubblicazione sul BUR delle carenze poste a concorso” continua Patrizi.
“Strumentale e priva di alcuna rispondenza alla realtà drammatica della carenza di medici di assistenza primaria nella nostra regione, la replica di FIMMG (che invece vuole subito la pubblicazione delle zone carenti) alla nostra legittima richiesta di una analisi concreta sulla geolocalizzazione delle carenze assistenziali. FIMMG Lazio farebbe bene a prestare attenzione alle grandi difficoltà che quotidianamente affrontano i medici di medicina del Lazio, che sono costretti a lavorare in regime di “caporalato” laddove il sovraffollamento degli studi fa da contraltare a zone ripetiamo, periferiche e disagiate, prive ad oggi di medici di famiglia. Abbiamo giovani che stanno lasciando gli incarichi appena assunti di assistenza primaria, perché stravolti da una ingestibile governance della professione medica, sopraffatti da richieste improprie e spesso illegittime. Forse a FIMMG Lazio non interessa la capienza reale della medicina generale sul territorio?” aggiunge Marina Pace, Vice Segretario Regionale SMI.
“La nostra preoccupazione è quella di dare risposte reali ai giovani colleghi come ai colleghi che al momento sono in servizio e di risolvere le criticità sui territori socialmente disagiati e complessi. In questo senso risulta essere falso che sia stato chiesto un blocco della pubblicazione per il mese di luglio.
È dal mese di maggio che abbiamo risposto alla preliminare comunicazione regionale sulle carenze. Siamo del parere che vi sia tutto il tempo per giungere ad una concertazione valida e valorizzante, utile per rispettare la pubblicazione entro luglio della mappa delle carenze. Abbiamo dato, pertanto, responsabilmente, una disponibilità immediata ad un tavolo di confronto con la parte pubblica al fine di trovare risposte di valorizzazione alle difficilissime situazioni che si presentano sul territorio. La demagogia non ci interessa!
Siamo impegnati per la tutela del lavoro di tutti i medici che non devono sentirsi in una giungla ma avere regole, diritti e garanzie certe; allo stesso tempo, assicurare la reale assistenza territoriale” conclude Claudia Felici, Responsabile Regionale SMI Area Convenzionata.

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