A seguito della nota di SMI Lazio prot. 25/2003 del 7 giugno, che segnalava le criticità emergenti dalla imminente pubblicazione delle zone carenti da parte della Regione Lazio, zone calcolate non solo sulla carenza al 31.12.2022, come da ACN, ma alle quali sono state aggiunte anche le “carenze future”, cioè quelle previste al 31 dicembre 2023, è stata accolta la nostra richiesta di incontro urgente sul tema.
L’incontro si è svolto oggi 19 giugno, presenti Cristina Patrizi e Claudia Felici per SMI, Gianni Cirilli e Alberto Chiriatti per Fimmg e Giuseppe Lanna per Snami.
La nostra richiesta era indirizzata a trovare un tempestivo accordo incentivante finalizzato a favorire la completa copertura dell’assistenza territoriale nella nostra Regione, in particolare nell’ambito di Roma Capitale, evitando inutili “sovraffollamenti” degli studi di medicina generale nelle aree centrali ed il permanere di ampie zone periferiche e socialmente critiche e disagiate, invece prive di copertura medica. Abbiamo chiesto ed ottenuto, come SMI, di individuare una più efficace modalità di determinazione degli ambiti carenti, nel rispetto delle norme previste dall’ACN, geolocalizzando le aree di effettiva carenza tramite una ricognizione puntuale da parte dei Distretti ASL che tenga conto dei medici che presentano ancora capienza di iscritti. Ciò al fine di evitare inutili sovraffollamenti di studi medici in zone centrali e favorire una corretta crescita professionale dei nuovi medici convenzionati.
La posizione dello SMI, favorevolmente accolta dalla Regione, ha trovato resistenza da parte delle altre sigle sindacali, per le quali è emersa come prioritaria la pubblicazione immediata delle zone carenti, per evitare un eccessivo allungamento dei tempi tra pubblicazione ed effettiva assegnazione e accettazione degli incarichi.
Abbiamo però ottenuto l’immediato avvio della ricognizione e geolocalizzazione degli ambiti critici da parte delle ASL, al fine di orientare, sin da ora, l’apertura degli studi nelle aree di effettivo bisogno. Tale ricognizione con la relativa trasmissione del numero medio di assistiti in carico ai MMG e l’effettiva attribuzione degli incarichi, saranno oggetto di monitoraggio trimestrale da parte della Regione e delle OOSS, al fine di individuare specifiche modalità di valorizzazione ed incentivazione, già da SMI proposte, per le zone più critiche e/o disagiate.
Dovrà inoltre essere chiaramente esplicitato, da parte della Regione, che l’attuale computo comprende anche le zone carenti che si formeranno al 31 dicembre prossimo, che solo per la città di Roma è stato stimato in 100 unità ( 32 carenze sono infatti risultate dal calcolo della popolazione residente al 31.12.2022 superiore ai 14 anni, detratta la popolazione in carico ai MMG, mentre dai dati forniti risultano 79 i MMG che compiranno 70 anni entro il 31.12.2023, per un totale quindi , di 132 carenze su Roma) Infine, e ancora più importante, abbiamo ottenuto l’assicurazione della immediata convocazione del Comitato Regionale che dovrà affrontare tutte le problematiche ancora sul tappeto e che aspettano di essere risolte dal 2019 (adeguamento UCP, computo del fondo regionale Medicina Generale e quote di ponderazione, essenziale per gli adeguamenti richiesti dal nuovo ACN, indennità collaboratore di studio e tutte le questioni irrisolte dal 2020-2021 quali la indennità DGR 852 e tutti i pagamenti vaccinali ancora difformi ed irregolari)
Sollecitato altresì un confronto sulla prossima campagna vaccinale antinfluenzale e sul programma per le ondate di calore.
La Segreteria Regionale SMI Lazio