Accordo Collettivo Nazionale di medicina generale: “Recepite alcune richieste di tutela avanzate dallo SMI. Un primo passo importante per dare risposte alla sofferenza della categoria”
Dichiarazione di Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani (SMI)
Roma, 8 febbr.- “Oggi è stato definito l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) di medicina generale relativo al triennio 2019/2021 Consideriamo doveroso il passaggio per la valutazione del testo nei nostri organi statutari, convocando la direzione nazionale e la segreteria nazionale del sindacato” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani.
“Possiamo dire, subito, che sono state accolte alcune importanti istanze che rappresentano delle proprie e vere pietre miliari delle nostre rivendicazioni. Si tratta, innanzitutto, dell’istituzione di un Tavolo permanente, presso SISAC sui tempi di conciliazione di vita /lavoro e delle pari opportunità. La malattia e gli infortuni non sono più considerati come sospensione dal servizio ai fini della valutazione dei punteggi delle graduatorie; questo per non penalizzare quei professionisti che non riescono, per malattie o infortunio a svolgere la propria attività”.
“Abbiamo ottenuto, inoltre, che sia riconosciuta la modalità di vista in telemedicina per le aree disagiate e per le donne medico in gravidanza, con figli fino a tre anni di età, che potranno così lavorare in smart working. Non sono state accolte, invece, proposte riferite all’utilizzo del lavoro part time per quei professionisti che ne facciano richiesta, per particolari motivi, né il riconoscimento del lavoro straordinario dei medici di medicina generale, né tanto meno riuscire a stabilire un tetto al monte ore del lavoro medico”.
“Possiamo affermare, però, che è per la prima volta nella storia della convezione, che regola il rapporto di lavoro di liberi professionisti dei medici di medicina generale con il SSN, che si verificano delle aperture su alcune tematiche legate a nuove tutele del lavoro, rompendo, finalmente una blindatura che durava da tanti anni su questi temi.
È in atto una profonda riorganizzazione della medicina generale, con la declinazione del ruolo unico che vedrà piena attuazione per i nuovi incarichi in medicina generale, fermo restando la possibilità per i medici già convenzionati di poter mantenere inalterata la propria forma contrattuale Questi primi risultati positivi sono arrivati grazie anche al lavoro di supporto della rete territoriale, del gruppo dirigente e di tutti gli iscritti del nostro sindacato”.
Ufficio Stampa