SMI Lazio incontra Rocca e Urbani
“Ok a Case di Comunità e AFT che devono servire alla soluzione dei problemi del territorio per offrire ai cittadini un servizio migliore, ma non possono rappresentare complicazioni ulteriori per medici di medicina generale già allo stremo!”
Dichiarazione di Cristina Patrizi Segretario Regionale Lazio Sindacato Medici Italiani (SMI)
Roma, 4 apr.- “Dobbiamo risolvere rapidamente tutte le significative questioni pendenti da anni che causano danni e disagi ai medici di medicina generale e ai cittadini a partire dalle indennità per collaboratori di studio ancora non corrisposte, alle reti informatiche inadeguate e difformi da ASL ad ASL, alla mancata valorizzazione delle UCP (Unità di Cure Primarie), alle difformità inspiegabili sui cedolini dei medici di famiglia, ai ritardi ingiustificabili sulle retribuzioni, ai pagamenti delle attività di tutoraggio in ritardo di anni” così Cristina Patrizi, Segretario Regionale SMI del Lazio insieme alla delegazione del sindacato con Claudia Felici, Responsabile Regionale Area Convenzionata e con Roberto Rocchi, Vice Segretario Organizzativo Lazio, dopo il primo incontro negoziale regionale, tenutosi ieri in Regione Lazio con tutte le sigle sindacali, con Francesco Rocca, Presidente della Regione Lazio e Andrea Urbani, Direttore della Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria.
“Le Case di Comunità e le future Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) devono essere il luogo dove dovranno trovare risposte e soluzioni le mille incombenze burocratiche che affliggono la medicina generale e spingono i medici all’uscita anticipata da lavoro e i giovani a dedicarsi ad altro e andare all’ estero. La telemedicina, con le sue declinazioni (televisita, teleconsulto, teleconsulenza) deve poter semplificare e agevolare la presa in carico dei pazienti cronici ed i Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA)”.
“Disponibili da subito a partire con l’elaborazione dei processi operativi per arrivare all’ Accordo Integrativo Regionale che sia fruibile e modulabile sia per l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) del 2016-2018 che per l’Accordo Collettivo Nazionale 2019-21 di prossima attuazione, ma occorre subito partire con tavoli operativi”.
“In questo senso abbiamo ottenuto la disponibilità della Regione Lazio a partire con tavoli tecnici preliminari per la riorganizzazione territoriale tenuto conto sia del nuovo ACN che del PNRR. Chiesti e conseguiti tavoli tecnici su: fondo di ponderazione; indennità collaboratore di studio ed infermiere; UCP e AFT e fondo aziendale. È giunto il momento di costruire concretamente il futuro prossimo della medicina generale nella Regione Lazio” conclude Patrizi.