Da SMI Nazionale: DL Semplificazione: “Scegliere il medico di medicina generale in farmacia non può prefigurare un conflitto d’interesse?”

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DL Semplificazione: “Scegliere il medico di medicina generale in farmacia non può prefigurare un conflitto d’interesse?”

Dichiarazione di Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani (SMI)

Roma, 4 apr.- “Il DL Semplificazioni recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri contiene misure significative per le attività economiche e per i servizi ai cittadini. Nel caso delle certificazioni di malattia, l’articolo 20 consente la constatazione di dati clinici con sistemi di telemedicina, una misura che giudichiamo in modo positivo perché riteniamo utile a diminuire il peso burocratico che grava sul lavoro dei medici. Del resto la televisita costituisce, pienamente, quel diretto contatto tra il medico e il paziente richiedente, consentendo la verifica diretta da parte del medico” così, Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI.
“Adesso auspichiamo che si concretizzi presto l’accordo nella Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e Regioni, che dovrà definire i casi e le modalità di ricorso alla tele certificazione. Un provvedimento che stiamo chiedendo da molti anni sempre nella direzione di una effettiva sburocratizzazione della medicina generale e per ridurre i carichi di lavoro, troppo spesso più amministrativi che assistenziali. Burocrazia che sottrae troppo tempo alla cura dei nostri pazienti”.
“Il DL Semplificazione fa un primo passo verso l’autocertificazione della malattia da parte degli stessi pazienti, ma per noi, per sortire un effetto positivo sul lavoro dei medici, deve riguardare i primi tre giorni di malattia in sostituzione delle tradizionali certificazioni richieste, mediante apposite dichiarazioni sottoscritte firmate che attestano la malattia, così come avviene in molti paesi dell’Europa”.
“Desta, invece, molta perplessità l’ipotesi, prevista dal DL Semplificazione, che si possa scegliere in farmacia il proprio medico di medicina generale, lì dove persiste un palese conflitto d’interesse, perché si viene a creare un rapporto tra chi vende farmaci e chi, in pratica, li prescrive”.